Fondazione, dopo la bufera arriva la stretta di mano Giglio-Marazzi

Dopo le polemiche arriva la stretta di mano tra Sergio Giglio e Giacomo Marazzi. Si è tenuto questo pomeriggio l’insediamento del nuovo consiglio generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, costituito dai 22 membri nominati da enti e associazioni di Piacenza.

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Ancora da eleggere il nuovo presidente che sostituirà Giacomo Marazzi, nomina però, che si conoscerà solo tra circa un mese. Due i candidati alla carica, Francesco Scaravaggi e Sergio Giglio.

LA STRETTA DI MANO – “Per quale motivo non dovremmo farlo?”. Confermato da entrambe le parti il gesto di distensione tra i due protagonisti della querelle di questi giorni, durante una seduta che rischiava di essere minata dalle ultime vicende che hanno visto la Fondazione, nell’occhio del ciclone per presunti investimenti in perdita legati al caso Monte Paschi di Siena. E invece Marazzi e Giglio hanno assicurato, con le stesse parole: “Abbiamo semplicemente modi diversi di intendere gli investimenti, ma questa non può diventare una questione personale” ha detto Giglio. Mentre pochi minuti dopo lo ha seguito il presidente uscente: “Certamente, non vedo perché non dovrei stringergli la mano?”.

LO SCONTRO INDUSTRIALI – ASSOCIAZIONI – Pare essere stato un insediamento tutto sommato sereno, “una seduta con un’atmosfera che lascia ben sperare in una collaborazione proficua” per Giglio, così come per Marazzi: “Era una riunione preparatoria per la nomina dei tre cooptati, ho annunciato le dimissioni di Vittorio Cavanna e poi la questione sulla compatibilità di Zurla”. Ma più di un neo consigliere, uscito dopo la seduta, ha lasciato intendere che più di un attrito è stato registrato. Si parla, infatti, di un vero e proprio scontro tra due aree di influenza all’interno della Fondazione: quella degli industriali e quella delle associazioni (le due candidature alle presidenza, Giglio- Scaravaggi ben la rappresentano). “In un certo senso è vero – ha ammesso uno dei consiglieri, anche se è una semplificazione”. O un altro: “Sì, sono divise una parte di volontariato e una di mondo industriale”. E a che livello sarebbe la febbre, gli è stato chiesto? “A quaranta – ha detto scherzosamente -, la contrapposizione è elevata, vedremo cosa succederà”. Insomma, la scalata al vertice della Fondazione è aperta, anche se oggi sembra essere partita armi alla pari, per un altro degli usciti alla fine della riunione: “Ci sono posizioni divergenti, anche se è stato un dialogo civile. Ma ci teniamo che le cose vadano nel migliore dei modi”.

ZURLA NON E’ INCOMPATIBILE – Altro nodo che è stato sciolto ha riguardato la questione del consigliere Renato Zurla – che lo stesso Giglio aveva definito incompatibile con la carica di consigliere in considerazione del suo ruolo di presidente della Croce Rossa di Piacenza: “Sulla questione c’era un parere legale presentato dallo stesso Marazzi, lo abbiamo ascoltato e nei prossimi giorni lo valuteremo e decideremo” ha detto Giglio all’uscita. “Zurla non è incompatibile” chiosa Marazzi, citando il parere di un avvocato. “Un giudizio accolto da tutti anche perché il cda passato già si era espresso in merito”. Il diretto interessato ha spiegato perché i due ruoli non sarebbero incompatibili: “La Croce Rossa non è un ente pubblico che ha una capacità di spesa e quindi è previsto dallo statuto della Fondazione” ha spiegato Zurla.

Dalla prossima seduta, con data ancora da fissare, il primo punto che sarà preso in considerazione dal Consiglio della Fondazioneè  l’elezione dei cooptati: in sostanza il consiglio della Fondazione conta 25 consiglieri e al momento enti e associazioni ne hanno eletti solo 22. Ne mancano quindi tre che saranno eletti dallo stesso consiglio di amministrazione.