Domenica 17 febbraio 2013 la Galleria Alberoni propone al pubblico un pomeriggio di arte e musica. Si inizia alle ore 16 con una visita guidata speciale, che condurrà i visitatori in un originale itinerario alla scoperta dei grandi racconti di storia, mito e religione narrati in forme e immagini nelle opere d’arte della collezione alberoniana. Un’occasione per apprezzare i più grandi capolavori artistici custoditi presso l’Istituto di San Lazzaro e per scoprire le narrazioni che di questi capolavori artistici costituiscono il fondamento.
Alla visita guidata seguirà, alle ore 17.15, nella Sala degli Arazzi, un concerto gratuito. La narrazione figurativa lascerà il posto a quella musicale eseguita dal Trio Musicadarte. Claudio Marzorati, violino, Graziano Beluffi, violoncello, Maria Pia Carola, pianoforte, condurranno gli spettatori in un viaggio, questa volte in note musicali, attraverso narrazioni musicali ottocentesche.-
Il percorso guidato non trascurerà di mostrare ai visitatori le eccellenze del patrimonio artistico e scientifico custodite al Collegio Alberoni: l’Ecce Homo di Antonello da Messina e i dipinti più delicati esposti nell’appartamento del cardinale, la biblioteca monumentale, il museo degli strumenti scientifici, l’aula di fisica, la sezione zoologica, gli osservatori scientifici)
Mito, storia e religione nelle collezioni alberoniane
Tre grandi racconti costituiscono la struttura narrativa delle collezioni di arazzi collezionate dal cardinale Giulio Alberoni.
Il romanzo di Troia, una narrazione tardo-medievale ispirata alle vicende della guerra di Troia, molto conosciuta nelle corti dell’Europa del nord già alla fine del Trecento, costituisce la base della tessitura del racconto, in trame e orditi, che prende forma nei due arazzi della serie cosiddetta di Priamo realizzata, nel primo Cinquecento, da un ignoto arazziere fiammingo. Il primo pezzo illustra il Corteo regale di nozze, il secondo invece raffigura il Ricevimento con banchetto di nozze. L’interpretazione tradizionale propende per leggere in questi splendidi esemplari il matrimonio di Priamo ed Ecuba, ma potrebbe trattarsi anche del matrimonio con festa di nozze di Paride ed Elena.
Il I Libro dell’Eneide offre la trama della narrazione raffigurata negli arazzi della serie di Enea e Didone tessuti dall’arazziere Michel Wauters sulla base degli splendidi cartoni di Gian Francesco Romanelli.
Come in un racconto continuo questi otto suggestivi panni raccontano di Venere che appare ad Enea all’interno di un bosco, Cupido che sotto le sembianze del figlio di Enea Ascanio entra nella tenda di Didone, Didone che offre un sacrificio a Giunone, e in un successivo pezzo, mostra ad Enea la pianta della rocca di Cartagine in costruzione, Enea e Didone che si rifugiano in una grotta sorpresi da una tempesta durante la caccia, Mercurio appare ad Enea e gli ingiunge di partire, Enea abbandona Didone in lacrime ed infine il suicidio di Didone.
Le gesta di Alessandro Magno, che ispirano la tessitura degli otto pezzi della serie seicentesca realizzata dall’arazziere di Bruxelles Jan Leyniers, su cartoni di Jacob Jordaens, uno dei più importanti seguaci di Rubens, sono tratte molto probabilmente dal Rebus gestis Alexandri Magni di Quinto Curzio Rufo.
Salendo nella pinacoteca collocata al primo piano della Galleria Alberoni il pubblico incontrerà due tra i quadri di storia più importanti della collezione alberoniana: si tratta di due grandi dipinti di Giovan Battista Lenardi (1656-1704) che raffigurano la Continenza di Scipione e la morte di Marco Giunio Bruto. Nel primo, davanti a Scipione, seduto su un alto scranno si inginocchia Luceio, principe dei Celtiberi che con la mano destra tiene la moglie restituitagli da Scipione e con la mano sinistra indica invece un grande piatto colmo di doni preziosi. Nel secondo Marco Giunio Bruto si getta con il petto su di una spada sostenuta da un soldato inginocchiato nell’atto di girarsi per non vedere la scena, mentre un altro tenta di fermarlo e altre due figure maschili gli porgono un piatto con una corona d’ulivo.
Lenardi allievo di Lazzaro Baldi, è pittore della migliore tradizione barocca di Pietro da Cortona: splendore cromatico, ricercatezza decorativa, gestualità ampia ed enfatica.
Sempre la pinacoteca della Galleria Alberoni espone due gioielli artistici, dipinti su rame da Pietro del Po (1610-1692), allievo del Domenichino, pregevole artista nativo di Palermo, ma attivo soprattutto fra Roma e Napoli, più noto come incisore, ma anche autore di una serie di piccoli e preziosi dipinti su rame. Si tratta di due scene di storia d’ambientazione sacra: la Decapitazione di san Paolo e la Crocifissione di san Pietro.
Oltre alle narrazioni religiose rappresentate dai capolavori raffiguranti La Cacciata dei profanatori dal tempio, di Gian Paolo Panini (1691-1765) e la Probatica piscina di Domenico Maria Viani (1668-1711), saranno visibili, in occasione di questa visita speciale, poiché non normalmente inclusi nell’itinerario di visita, anche altri dipinti ispirati a narrazioni bibliche, appartenenti alla collezione piacentina del cardinale Alberoni. A un pittore lombardo del secolo XVIII vicino a Francesco Cairo è attribuito un intenso dipinto, di grandi dimensioni, con il Sacrificio di Isacco.
Di anonimo pittore lombardo del XVI secolo sono invece due dipinti, che narrano due episodi entrambi tratti dal Libro della Genesi: il primo la vendita della primogenitura da parte di Esaù a Giacobbe e il secondo Giuseppe insidiato dalla moglie di Putifarre.
UN CONCERTO DI MUSICA DELL’OTTOCENTO
Alle ore 17.15 la narrazione figurativa lascerà il posto a quella musicale. Nella Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni andrà infatti in scena un concerto di musiche dell’ottocento eseguito dal significativo Trio Musicadarte.
Il programma prevede:
Sergej Rachmaninoff (1873-1943), Trio Elegiaco in Sol min.(1892), Felix Mendelssohn Bartholdi (1809 – 1847), Trio n. 1 in re min. op. 49 (1839), Bedrich Smetana (1824 – 1884), Trio in sol min. op. 15 (1855).
IL TRIO MUSICADARTE
Il Trio Musicadarte si è costituto nel 2009, per iniziativa di Claudio Marzorati: nasce dal desiderio di rinsaldare, unitamente alla sensibilità degli amici comuni, le esperienze musicali acquisite, nel segno dell’amore e del rispetto assoluto per la musica da camera. Claudio Marzorati ha infatti svolto molta attività cameristica in Duo con la pianista Maria Pia Carola. Il violoncellista Graziano Beluffì, nel corso della sua attività, ha eseguito diversi Concerti in Duo, Trio e Quartetto sia con Claudio che con Maria Pia. Nel corso del 2009 l’ensemble ha più volte eseguito i due Trii di F. Mendelssohn, in occasione del bicentenario del grande camerista tedesco. Nel 2010 l’attenzione è stata rivolta alle opere cameristiche di F. Chopin (il giovanile Trio op.8 e i lavori cameristici per archi); nel 2011 è stata la volta di F. Liszt con l’esecuzione di particolari ed interessantissimi lavori cameristici, quali la Sonata per vi. e pf. Per la primavera dell’anno in corso è prevista l’incisione del primo disco, dedicato a brani di Rachmaninoff, Chopin e Smetana. I tre concertisti sono Docenti al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, dove insegnano, con dedizione, i loro rispettivi strumenti.
Maria Pia Carola ha iniziato la sua carriera molto giovane dopo aver percorso il classico iter formativo dei pianisti: diploma al Conservatorio di Milano con il massimo dei voti e la lode, perfezionamento con i migliori maestri (Diploma di Merito della Accademia Chigiana con Guido Agosti) e successivamente con Paul Baduka-Skoda, Franco Scala, Boris Petrushanskiy e Lazar Barman. Fin da giovanissima ha svolto attività come solista suonando in teatri e sale da concerto in Italia e in una ventina di nazioni di tutti i continenti. Ha suonato con numerose orchestre riscuotendo sempre ampi consensi di pubblico e critica: Pomeriggi Musicali, Angelicum, Accademia Pescarese, Orchestra di Stato della Romania, Orchestra Sinfonica di Katerinoslav, Orchestra Filarmonica di Omsk, Orchestra di Odessa, Orchestra Sinfonica Accademici Jupiter, ecc.
Claudio Marzorati, nato a Milano da genitori musicisti, all’età di quindici anni ha sostenuto il suo primo recital al Teatro Fraschini di Pavia, con straordinario successo di pubblico e critica, iniziando in tal modo una precocissima carriera concertistica in Italia e in Francia. Ha tenuto recitals in tutte le maggiori città italiane, in importanti teatri e per molte delle più prestigiose associazioni musicali: Angelicum di Milano, Teatro dell’Opera di San Remo, Università Cattolica di Milano, Orchestra Jupiter, Orchestra Poliziana di Montepulciano, Filarmonica Moldava (Romania). Ha inciso per RICORDI e ha effettuato registrazioni dal vivo per RAI Radiotelevisione Italiana. Si è diplomato al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida dì Giulio Franzetti. Ha frequentato il corso tenuto da Salvatore Accardo all’Accademia Chigiana di Siena ed ha proseguito per cinque anni gli studi di perfezionamento e “virtuosità” con Corrado Romano al Conservatorio dì Ginevra. Suona un violino Antonio Guadagnino dei 1873.
Graziano Beluffi ha frequentato il Conservatorio “G. Verdi” di Milano nella classe del M° A. Ranzato fino al suo pensionamento, si è diplomato sotto la guida di Franco Maggio Ormezowsky presso il Conservatorio di Cagliari, con il massimo dei voti. Ha sostenuto il proprio perfezionamento per cinque anni all’Accademia Chigiana di Siena con A. Navarra (vic.), R. Bregnola (musica da camera) e P. Farulli (quartetto), ottenendo ii Diploma di Merito. Ha al suo attivo più di mille concerti tenuti in Europa, America del Nord e Africa, sia come solista che in formazioni cameristiche. Ha svolto attività concertistica anche con J. Demus, A. Diaz, C. Levi Minzi, G. Wiss e M. Ancillotti.