Lavoro, Foti contro il «Governo irresponsabile» nei casi Centropadane e Rdb

«Il principio sul quale si dovrebbero basare le scelte di un governo responsabile è che i lavori pubblici servono a far ripartire l’economia creando occupazione e dando respiro alle imprese. In questo caso il cantiere c’era, i lavori erano già partiti ma per irresponsabilità del Governo e dell’Anas ci si trova oggi con un’opera incompiuta. Un’opera che avrebbe dato ad almeno trecento persone la possibilità di lavorare.»

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L’onorevole Tommaso Foti, candidato in Emilia Romagna per Fratelli d’Italia, interviene sulla costruzione della bretella che Centropadane doveva realizzare tra Piacenza e Carpaneto e che è stata interrotta. Questa mattina è andato sul posto a verificare di persona lo stato dei lavori e le condizioni del cantiere. «Centropadane ha dovuto interrompere l’attività di tutti i cantieri, non solo piacentini – ha poi spiegato in sede di conferenza stampa – perchè le scelte del Governo hanno reso necessario un nuovo bando. Ma ad oggi il bando non è ancora stato fatto e Centropadane, in scadenza di concessione, non ha più la liquidità per portare avanti i lavori nonostante i crediti che vanta con lo Stato. E parliamo di 260 milioni di euro. È vero che la concessione è prorogata ma la gara non è stata esperita».
«Non si capiscono varie cose di questa vicenda – prosegue Foti – a parte una chiara irresponsabilità del governo. Non si capisce perché non si è lasciato finire il lavoro a Centropadane: si poteva adeguare la scadenza della concessione alla fine dei lavoro. O meglio, si poteva convertire il debito milionario in anni aggiuntivi di concessione che avrebbero permesso alla società di finire i lavori, per i quali tra l’altro sono già stati spesi 100mila euro e che ora rischiano di andare in malora se si lascia il cantiere fermo troppo a lungo».

Ma il caso Centropadane non è l’unico di cui l’onorevole Foti parla con riferimento al più ampio tema del lavoro. «Si parla tanto di tutelare l’occupazione – dice – di favorire le imprese, eppure siamo di fronte a delle scelte centrali che di fatto penalizzano chi lavora e chi fa impresa». Altro caso eclatante di questi tempi riguarda l’Rdb, storica azienda piacentina un tempo leader mondiale nel settore dei prefabbricati e oggi in difficoltà, tant’è che attualmente è di fatto amministrata da commissari nominati dallo Stato.

«E’ in corso una pratica anomala – attacca il parlamentare piacentino – Esistono ditte che vantano crediti nei confronti di Rdb e  oggi queste ditte si trovano nella curiosa situazione di essere state completamente escluse dai nuovi lavori, seppur minimali, che l’Rdb sta commissionando sotto la gestione dei commissari. Parliamo di aziende che vantano crediti per oltre 6 milioni e 550mila di euro e che impiegano in tutto 265 persone. Aziende che magari hanno attivato procedure per ottenere i crediti che vantano e che, ad oggi, non vengono più prese in considerazione per i nuovi lavori».