La Fondazione Caponnetto è arrivata a Piacenza con una convenzione siglata in Provincia qualche tempo fa grazie anche a un finanziamento regionale partecipato dall’ente di Palazzo Garibaldi, la prima convenzione in Regione. La Fondazione Caponnetto è trasversale politicamente, conta membri della Lega, del Pd, del Movimento 5 Stelle e si propone di raccogliere ogni informazione inerente la presenza mafiosa in Italia. Un problema non percepito adeguatamente in regioni come l’Emilia Romagna eppure, come sottolinea Maurizio Parma, le mafie arrivano ovunque ci sia ricchezza. “La lotta alla criminalità è da sempre una priorità della Lega – sottolinea Pietro Pisani, segretario piacentino del Carroccio – si pensi al lavoro fatto da Maroni, il ministro dell’interno con il record di arresti nel settore in questione”. E proprio di mafie si è parlato questa mattina nella sede piacentina della Lega Nord, in via Trieste. Si parlato dell’impegno del Carroccio nelle combattere le mafie con provvedimenti specifici come la regolamentazione della prostituzione, da sempre sfruttata dalla criminalità organizzata per fare cassa, e come il contrasto allo spaccio e al consumo delle droghe, altro business tipico delle varie mafie italiane. “Piacenza forse è la provincia meno intaccata dalla piaga della malavita organizzata in Emilia-Romagna – ha dichiarato Fabio Ferrari dell’associazione Caponnetto – eppure ci sono operazioni eseguite dalle forze dell’ordine, come quella denominata Grande Drago del 2002, che fanno capire come non vada mai abbassata la guardia. In questo territorio la criminalità organizzata campa soprattutto sullo sfruttamento della prostituzione e sulla diffusione delle sostanze stupefacenti oltre che sulle infiltrazioni in qualche appalto pubblico. La magistratura- continua Ferrari – in questi anni ha lavorato bene e il nostro impegno è e sarà sempre quello di affiancarla con informazioni che possano essere sempre più qualificate e quindi utili”.
