Sono complessivamente 24 i Comuni piacentini che – in forma associata – hanno ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna il via libera ai contributi relativi al Patto dei Sindaci e finalizzati alla realizzazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes). L’obiettivo è quello di stabilire un patto con l’Europa per ridurre entro il 2020 del 20% le emissioni di CO2, aumentare del 20% l’efficienza energetica e aumentare del 20% l’uso di fonti energetiche rinnovabili.
Così come anticipato a dicembre 2012, le due Comunità montane dell’Appennino piacentino e del Nure e dell’Arda insieme alle Unioni dei Comuni bassa Valtrebbia-Valluretta, Valnure-Valchero avevano formulato la propria adesione all’iniziativa e nei giorni scorsi la Regione ha assegnato loro i contributi, che ammontano complessivamente a 71500 euro. Alla Comunità montana dell’Appennino piacentino sono stati destinati 19mila euro mentre a quella del Nure e dell’Arda 17500 euro. Per quanto riguarda le Unioni, Valnure e Valchero portano a casa 18mila euro mentre bassa Valtrebbia e Valluretta 17mila.
Ventiquattro in tutto, si diceva i Comuni coinvolti: Bobbio, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Ottone, Piozzano, Travo, Zerba, Bettola, Farini, Ferriere, Gropparello, Lugagnano, Morfasso, Vernasca, Agazzano, Calendasco, Gossolengo, Gragnano, Rivergaro, Carpaneto, Podenzano, San Giorgio e Vigolzone. A questi vanno aggiunti anche Piacenza e Ottone, che già da anni hanno avviato singolarmente l’iter per la sottoscrizione del patto.
“La Provincia – ha commentato il presidente della Provincia Massimo Trespidi – nel suo ruolo di “coordinatore territoriale” dei comuni piacentini per il Patto dei sindaci ha svolto un’azione importante che ha consentito di portare nel Piacentino risorse spendibili a favore di uno sviluppo economico legato alle politiche energetiche sostenibile”.
“Il Patto dei sindaci – ha aggiunto Trespidi – è un’iniziativa della Commissione europea che chiede alle città europee di impegnarsi direttamente nella lotta al cambiamento climatico tramite l’attuazione di politiche locali intelligenti, le cosiddette “strategie comunitarie del 20-20-20”. I Comuni che aderiscono al Patto devono tradurre in pratica gli impegni presi volontariamente con l’Europa attraverso, ad esempio, la presentazione di un Piano di azione per l’energia sostenibile, la mobilitazione della società civile al fine di sviluppare tale piano, l’adattamento delle strutture comunali al fine di perseguire gli obiettivi fissati”.