Scatta lo sciopero dei ginecologi e del personale dei punti nascita anche a Piacenza. Per un giorno sono state bloccate le nascite programmate (fatte salve le emergenze). L’astensione dal lavoro riguarderà, oltre ai punti nascita ospedalieri del Ssn, anche i consultori familiari e gli ambulatori ostetrici extraospedalieri.
Al centro della polemica due motivazioni: i tagli della spending review e delle altre manovre finanziarie degli ultimi anni “che stanno mettendo in ginocchio l’assistenza sanitaria anche in settori chiave come quello del percorso nascita, impedendone anche la messa in sicurezza”.
A scioperare sono le principali associazioni di categoria: Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi), Societa’ italiana di ginecologia (Sigo), Associazione ginecologi universitari (Agui), Federazione sindacale medici dirigenti (Fesmed), Associazione ginecologi territoriali (Agite), Societa’ italiana di ecografia ostetrica e ginecologica e metodologie biofisiche (Sieog) e Associazione italiana di ostetricia (Aio).
Oggi, dunque, niente parti cesarei programmati e niente induzione di parti programmati. Per un totale di circa 1.100 interventi stimati a livello nazionale, che dovranno essere rinviati o anticipati. “Saranno anche di più – ha precisato il direttore Ostetricia di Piacenza, Franco Colombo – anche perché se moltiplichiamo i nostri 5-6 interventi mancati per un migliaio di sale parto in Italia, il numero che ne esce è di 5-6mila interventi in meno”.