La crisi, come uscirne ma anche il lavoro, lo sviluppo e le banche, sono stati tra i temi trattati dal “confronto” svoltosi a Palazzo Costa tra Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio della Camera e l’onorevole Paola De Micheli, responsabile del settore Piccole e medie imprese del Pd nazionale.
Diversi i punti di incontro tra i due ma anche di frizione, soprattutto quando si parla di Nord e solo di Nord e dell’ intenzione, cavallo di battaglia del Carroccio, di tenere sul territorio il 75% delle tasse.
“Dobbiamo tirar fuori gli scheletri che abbiamo nell’armadio” ha detto la De Micheli parlando dei clamorosi ritardi nei pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione, proprio da quel cliente che una volta era un orgoglio poter servire da parte delle imprese. Poi, ha aggiunto, c’è il rovescio della medaglia con un Nord virtuoso che però non può spendere i soldi che ha in cassa in virtù di un patto di stabilità, disegnato da Tremonti, che ha provocato squilibri nell’ economia e che, proprio in Emilia Romagna, vede circa un miliardo di euro fermi nelle casse degli enti locali e non spendibili .
Proprio su questo punto la parlamentare del PD si è chiesta come la Lega possa sostenere Tremonti Premier che è responsabile di aver creato un federalismo fiscale, che ha subìto un rallentamento con Monti, in cui vi sono vincoli rigidissimi per gli enti locali ma “laschi”, deboli per le amministrazioni centrali.
Secondo Giorgetti la ripresa è ancora lontana e la luce in fondo al tunnel che qualcuno dice di vedere è in realtà la luce di un treno che ci sta venendo addosso.
Poi l’ esponente del Carroccio, allarga il suo orizzonte visivo estendendolo all’ Europa con cui deve cambiare l’ approccio in modo tale da consentire sviluppo.