Festival di Sanremo alle porte: la grande kermesse musicale, tradizionalmente al centro dell’interesse mediatico per una settimana, quest’anno come non mai soppianterà l’intera proposta televisiva italiana. Forse nell’ottica del risparmio, tutte le reti (eccetto ovviamente Raiuno) hanno cancellato i principali programmi di intrattenimento temendo un tracollo d’ascolti, stante la contemporanea diretta festivaliera. Chi non ama Sanremo, potrà ricorrere a film più o meno classici, oppure a un buon libro. Chi invece non si perde il carrozzone del festival, quest’anno scoprirà la nuova formula individuata dal conduttore Fabio Fazio, che prevede due canzoni inedite per ogni artista, e soprattutto una scelta fuori dai classici schemi festivalieri: interpreti di area “giovane” se non addirittura indipendente.
Ma che ne pensano gli artisti italiani? Questa mattina, durante il programma “Sound City” di Radio Sound, Massimo Casale ha intervistato Luca Urbani, metà artistica dei Soerba che, nel 1999, e proprio in occasione della conduzione di Fabio Fazio, parteciparono a Sanremo con il brano “Noi non ci capiamo”, tredicesimo nella classifica finale.
“L’ho sempre seguito, non faccio parte di quelli che fanno la parte degli “snob” e dicono che lo evitano… Quanto alla nostra partecipazione, i ricordi sono belli ma anche traumatici: è stata un’esperienza molto forte. In quei momenti sembra che tutta Italia, tutto il mondo, sia lì a guardarti, e senti la pressione, anche se noi eravamo nel gruppo dei giovani, quindi un po’ più defilati.”
Come vedi il festival di quest’anno?
“Mah, posso dire che – avendolo conosciuto, anche se molto superficialmente, nel 1999 – Fazio è una persona molto attenta, che sa esattamente quello che succede. Cosa che ho potuto appurare anche con altri presentatori famosi – come Pippo Baudo – quando vincemmo un premio alla Festa del disco”: sono conduttori che sanno veramente tutto, sanno anche il tuo nome e cognome, non se ne stanno solo lì a presentarti. Sono molto più presenti di quel che possa sembrare, quindi posso dire che Fabio Fazio sa proprio quel che succede. Inoltre, già nel 1999 lui dedicò moltissimi spazi a musicisti di area “giovane”, come Gazzé, Silvestri, oppure Alex Britti, che vinse il festival. Erano nomi di una certa popolarità ma non ancora assurti al marchio di “big” che fecero davvero la differenza. Quindi sono fiducioso sulla scelta artistica di quest’anno.“
Dopo la “messa in pausa” dei Soerba, avvenuta nel 2002, Luca Urbani ha realizzato due album solisti e altri due dischi con il gruppo Zerouno, oltre ad attivare numerose collaborazioni, come autore e musicista, con svariati artisti: Lele Battista, Alice, Morgan, Mao, Fluon e Garbo. Con quest’ultimo è entrato pure in società nell’etichetta indipendente “Discipline”.