La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per l’Emilia Romagna ha espresso parere favorevole sul bilancio preventivo 2012 del Comune di Piacenza, deliberando che non emergono irregolarità contabili. La Corte ha preso in esame, in particolare, la relazione dell’organo di revisione interno all’Amministrazione comunale sul preventivo 2012, svolgendo su questa base la propria attività istruttoria.
“L’invio, da parte nostra, della documentazione alla sezione regionale di controllo – spiega l’assessore al Bilancio Pierangelo Romersi – è un adempimento previsto per legge, che assume particolare significato a fronte della crisi economica attuale e dei tagli con cui le municipalità sono chiamate a confrontarsi quotidianamente. Nel caso specifico, l’analisi della Corte dei Conti emiliano-romagnola ha come oggetto le relazioni in cui gli organi di revisione interna dei Comuni rendono conto del rispetto del Patto di stabilità interno e dei suoi obiettivi annuali, nonché dell’osservanza dei vincoli in materia di indebitamento”.
La delibera della sezione regionale della Corte ricorda come tale riesame di legalità e regolarità si affianchi, completandolo e condividendone la natura di controllo collaborativo, al controllo sulla gestione in senso stretto, occupandosi degli aspetti di natura finanziaria della struttura e della gestione del bilancio. Qualora venissero accertati comportamenti difformi da una sana gestione finanziaria o non rispondenti ai limiti del Patto, l’ente giudiziario vigilerebbe sull’adozione, da parte del Comune, delle necessarie misure correttive.
“Garantire correttezza, trasparenza ed equità nell’uso delle risorse pubbliche è il primo dovere di ogni Amministrazione”, sottolinea l’assessore Romersi. “Nel contempo, è evidente che l’osservanza di tutti i vincoli imposti dal Patto si ripercuote sulla capacità di spesa e sull’autonomia delle scelte che il Comune può attuare, rendendo sempre più difficile sia il mantenimento dei servizi in essere, sia la progettualità e gli investimenti più a lungo termine. D’altra parte, agire al di fuori di queste regole significherebbe in primo luogo non rispettare il mandato attribuitoci dai cittadini