"Salviamo San Salvatore, no alla centrale idroelettrica". Striscioni, cartelli, facce convinte, qualche bambino rimasto a casa da scuola e 2.770 firme raccolte in meno di un mese: la protesta delle associazioni della Valtrebbia insieme a Legambiente approda di fronte al palazzo della Provincia di Piacenza, in via Garibaldi, dove questa mattina inizia la conferenza dei servizi per valutare la fattibilità ambientale del progetto di realizzazione di un mega impianto idroelettrico proprio all'altezza di San Salvatore, sopra Bobbio, nel cuore dell'alta Valtrebbia, zona di meandri meravigliosi considerati patrimonio non solo dei piacentini ma di tutta Europa.
Un progetto fortemente osteggiato, sinora, da tutte le istituzioni, Provincia, comuni e, pare, anche Regione. «Finora sono solo belle parole, si tratta di capire se si passerà ai fatti bloccando adesso, e non più tardi, un progetto che potrebbe devastare un'area del nostro territorio che non si dovrebbe nemmeno pensare di sfiorare» dicono all'unisono Laura Chiappa e Fabrizio Binelli di Legambiente; con loro i rappresentanti di No Tube, La Goccia e tanti altri sodalizi che da tempo si stanno battendo per contrastare un progetto che comunque, tra una cosa e l'altra, è riuscito ad arrivare alla conferenza dei servizi; alla quale avevano chiesto di partecipare gli stessi rappresentanti delle associazioni con un'istanza formale senza però ottenere l'autorizzazione. Il che ha creato non pochi malumori: «Non è certo un buon segno – dice la Chiappa – Alla faccia della trasparenza».
Ma a tranquillizzarli ci pensa Roberto Pasquali, presidente del Consiglio provinciale e, prima di tutto, uomo della Valtrebbia: è di Bobbio, di cui è stato peraltro anche sindaco. «La conferenza non è pubblica, non lo sono mai questo tipo di riunioni – dice – ma non preoccupatevi, siamo uniti nel dire no a questo progetto e ci batteremo nell'interesse di tutti».
Dello stesso progetto si discute sempre oggi in Regione dopo che il consigliere piacentino del Pd Marco Carini ha presentato una risoluzione per invitare l'assemblea a porre il veto a un progetto definito devastante. Una risoluzione appoggiata pienamente anche dal collega consigliere Stefano Cavalli della Lega Nord: «Una battaglia come questa non può avere colore politico e siamo pronti a fare fronte comune con i colleghi della maggioranza per fare in modo che questo scempio non si realizzi».
E intanto anche Unione Padana si unisce alle manifestazioni dei comitati sorti contro la centralina di San Salvatore in valtrebbia: "Ci mettiamo a disposizione dei comitati e di tutti i cittadini che si impegnano per evitare che le nostre valli vengano deturpate" ha detto il segretario provinciale Unione Padana Piacenza Luigi Ferraroni.