Callori (Pdl): “A rischio i livelli essenziali di assistenza”

«Corriamo il rischio che non possano più essere essere garantiti i livelli essenziali di assistenza sociale». Il sindaco di Caorso Fabio Callori, candidato al Senato in quota Pdl, lancia un chiaro allarme e prende una serie di impegni per garantire un’inversione di tendenza all’ormai sistematica riduzione dei fondi destinati al sostegno delle persone e delle famiglie.

Radio Sound

«Negli ultimi cinque anni – spiega Callori – il Fondo per le politiche sociali ha subìto un taglio del 75 per cento, passando da una dotazione originaria di 923,3 milioni di euro a 69,95 milioni di euro». «Con questi continui “tagli” in comparti che andrebbero invece potenziati – aggiunge il primo cittadino –  si corre il forte rischio che si vadano a ledere i livelli essenziali di assistenza definiti dalla normativa nazionale, che dovrebbero invece essere garantiti a tutti i cittadini.  Questa situazione potrebbe degenerare  violando il diritto alla salute sancito dalla Costituzione e porre le condizioni, come in altri Stati, per la mancata tutela di questi diritti fondamentali che precedentemente l’Italia aveva sempre garantito».

Sul saldo negativo, come illustra il candidato al Senato, ha influito pesantemente il taglio del Fondo per i non autosufficienti, che, dopo aver toccato quota 400 milioni nel 2010, è stato eliminato e mai più rifinanziato. Ulteriori decurtazioni sono state poi apportate al Fondo per le politiche della famiglia, che è passato da 185,3 milioni a 31,99 milioni, e a quello per le politiche giovanili, sceso dagli iniziali 94,1 milioni a 8,18 milioni.

«Il mio impegno – promette Callori –  sarà  quello di porre la massima attenzione  all’apparato sociale ponendo la persona e la famiglia sempre in ruolo di primo piano, avendo come bussola la promozione della dignità della persona e la tutela della vita». Nei prossimi cinque anni, conclude il sindaco, rifinanzieremo i fondi destinati al sociale, che, soprattutto in un periodo di crisi, devono garantire un paracadute a chi attraversa un momento di difficoltà che, senza un aiuto concreto dello Stato, potrebbe diventare cronica».