Circa un centinaio i piacentini presenti in Sant’Ilario per accogliere l’ex ministro del lavoro Maurizio Sacconi.
Accompagnato dalle note del nuovo inno del Pdl e introdotto dal presidente della provincia Massimo Trespidi, che non ha lesinato dure critiche ai vertici del Pd sulla vicenda Montepaschi, parlando di “intreccio scabroso con il mondo della finanza toscana”, Sacconi ha incitato gli elettori al voto.
“La vittoria dei moderati è a portata di mano. Siamo noi i portatori dell’unica possibilità di soluzione alla crisi, contro una sinistra dura e pura come non si presentava da anni, perchè non più mediata dalla figura del cattolico adulto Romano Prodi”.
Doveroso, per il ministro, scongiurare “una pericolosa deriva di sinistra”, paradossalmente conservatrice negli ambiti che andrebbero modernizzati, come il lavoro, e incoscientemente modernizzatrice sui temi etici.
La volontà del Pd di aprire alle tecniche di fecondazione assistita anche per le coppie non naturali, ovvero quelle non fondate sul rapporto uomo e donna, all’eutanasia e alla omologazione tra unioni civili e famiglia fondata sul matrimonio, favorirebbe “il declino etico del paese, minando le basi sulle quali per secoli si è fondata la comunità umana”.
Con un governo Bersani-Vendola, inoltre, si atrofizzerebbe il vitalismo economico italiano, invece di liberare nuove potenzialità. Sotto questo rispetto, anche la riforma Fornero “va cancellata in quella parte che prevede un irrigidimento le regole del lavoro con l’effetto già percepito di una minore propensione ad assumere”.
Prudente, invece, sullo scandalo della banca Montepaschi, Sacconi ha sostenuto: “Vanno certamente rivisti i rapporti tra politica e fondazioni e tra fondazioni e banche, ma la vicenda Montepaschi va analizzata sotto tutti profili, da quello penalmente rilevante a quello politico, perchè costituisce uno spaccato significativo del potere italiano”.