Due iniziative a Borgonovo per la Giornata della Memoria, con un’attenzione particolare alle giovani generazione perché, come ha più volte ribadito l’Assessore alla Cultura Matteo Lunni, “Non scordino e impostino sul rispetto reciproco le relazioni di una società che sta diventando sempre più multirazziale”.
In auditorium, sabato sera, l’Amministrazione Comunale, in collaborazione con ANPI ed Associazione dei Polacchi in Italia hanno organizzato il convegno “La luce nelle tenebre della guerra: Storie per non dimenticare, storie per credere nell’uomo …”.
Dopo i saluti dell’Assessore, è intervenuta per la ricostruzione storica la Prof.ssa Cristina Bonelli, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo Classico “Gioia” di Piacenza, che si è formata presso la Scuola della Shoah dello Yad Vashem di Gerusalemme e ha seguito corsi anche presso il “Memorial de la Shoah” di Parigi.
La Bonelli ha descritto al parabola del Nazismo, dalla nascita alla vittoria delle elezioni del ‘32, favorita dall’umiliazione della sconfitta della Prima Guerra Mondiale e dalla crisi economica del ’29, sino alla trasformazione in dittatura nel ’34 quando Hitler, dopo la morte del Presidente Von Hindemburg, divenne Fürer del Terzo Reich. È poi passata a descrivere la spirale d’odio nei confronti degli ebrei: “Già nel “Mein Kampf” – ha detto – si parla di politiche antisemite che vengono messe in pratica sin dalla presa del potere da parte del Nazismo: in una prima fase, dal ’33 al ’38, gli ebrei vengono privati dei loro diritti civili, sociali ed economici, dopo al “Notte dei Cristalli” (9-10 novembre ’38) si apre una fase caotica che corrisponde alla ghettizzazione. Il gran numero di ebrei divenuti tedeschi dopo l’occupazione di Polonia, Ucraina e Russia fece aumentare i problemi logistici facendo optare per la soluzione dello stermino (Conferenza di Wannsee, 20 gennaio ’42).”
“Vi erano tra modalità di detenzione – ha spiegato ancora -: i campi di concentramento, già attivi dal ’33 per disabili, omosessuali, malati di mente, oppositori politici, i campi di lavoro, utilizzati per i prigionieri di guerra, ed i campi di sterminio, nati dopo il ’42, spesso di piccole dimensioni ed utilizzati solo per le uccisioni di massa.”
“L’Olocausto – ha concluso – con al sua grande portata di morte scosse la comunità internazionale che da quel momento creò il concetto giuridico di genocidio e diede l’avvio ad una legislazione internazionale a tutela dei diritti della persona. I passaggio sono simili a molti altri casi successi in seguito, dalla Jugoslavia al Rwanda: identificazione di un gruppo sociale, criminalizzazione, disumanizzazione, ghettizzazione, epurazione fisica e poi negazione di quanto avvenuto, per questo, invece, è necessario non dimenticare.”
È stata poi la volta di Teresa Musiał – Casali dell’Associazione dei Polacchi in Italia, che ha tratteggiato le figure “luminose” di tre polacchi che si distinsero, seppur in modo diverso, di fronte alla tragedia della Shoa: Padre Massimiliano Kolbe, Janusz Korczak e Irena Sendler.
Il primo, un francescano polacco che, come altri duemila religiosi sui connazionali fini in campo di concentramento e che si offrì volontario per salvare la vita ad un padre di famiglia. Giovanni Paolo II lo ha proclamato Santo e martire nel 1982.
Korczak, invece, era un noto pediatra ebreo, che scrisse diversi testi specialistici e fondò una casa di accoglienza per orfani nel ghetto di Varsavia: pur potendosi salvare accompagnò i suoi bambini nel campo di sterminio di Treblinka.
La Sendler, invece, era un’infermiera che operò nel ghetto e da lì fece fuggire spacciandoli per morti oltre 2500 bambini ebrei, di cui conservò l’identità pur subendo torture e violenze. Finita la Guerra fu perseguitata dal regime comunista e la sua vicenda finì pressochè dimenticata, benché fosse stata riconosciuta tra i Giusti delle Nazioni. Riscoperta da quattro adolescenti americane nel ’99 ottenne dallo Stato polacco le massime onorificenze, tra cui quella di “Eroe nazionale”. Morì nel 2008 a 98 anni.
Le vite di questi tra splendidi personaggi sono stati presentati lunedì dalla stessa Teresa Musiał – Casali alle quattro classi terze delle Medie di Borgonovo: agli oltre cento studenti è stata anche consegnata una brochure con le tre biografie.