Ancora problemi per i pendolari piacentini. Dopo i gravi disservizi patiti lo scorso dicembre a causa del malfunzionamento del nuovo software di gestione di Trenord, è stato concesso un bonus del 25% sotto forma di sconto per tutti gli abbonamenti del prossimo mese di febbraio. Sconto che viene effettuato all’atto dell’acquisto. Questa mattina però i pendolari hanno fatto l’amara scoperta che il suddetto sconto però non viene applicato sugli abbonamenti integrati, in quanto la biglietteria non lo può fare. Aspetto che ha fatto infuriare i pendolari che subito hanno contattato il presidente dell’associazione pendolari Ettore Fittavolini.
LA LETTERA DI ETTORE FITTAVOLINI
Stamattina, a seguito di numerose lamentele ricevute telefonicamente da pendolari inviperiti, mi sono recato presso la biglietteria della stazione Ferroviaria di Pacenza. Biglietteria che, per effetti dello spezzatino societario in cui gli unici che ci rimettono sono i viaggiatori, è di Trenitalia, mentre la stazione è di RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Società entrambe possedute al 100% dalle Ferrovie dello Stato, a loro volta possedute interamente da un unico azionista, il Ministero del Tesoro. Ovvero i soldi di noi italiani. Tale biglietteria emette titoli di viaggio (biglietti ed abbonamenti) che nel caso dei treni regionali da e per la Lombardia, sono in carico sia al contratto di Servizio dell’Emilia Romagna (i Bologna-Milano, ad esempio) e che a quello della Lombardia (tutti i Piacenza – Milano, ma anche i Parma- Milano, oltre agli abbonamenti integrati lombardi treno + trasporto pubblico locale). Quindi incassa senza tanti problemi per Tizio e per Caio, pecunia non olet… Stante i gravi disservizi patiti lo scorso dicembre a causa del malfunzionamento del nuovo software di gestione di Trenord, è stato concesso un bonus del 25% sotto forma di sconto per tutti gli abbonamenti del prossimo mese di febbraio. Sconto che viene effettuato all’atto dell’acquisto.
Peccato che il suddetto sconto non venga applicato sugli abbonamenti integrati, in quanto la biglietteria non lo può fare. Questo mi sono sentito rispondere, e questo è quello che si sono sentiti dire stamattina, i pendolari in coda al freddo, da altezzosi impiegati. Nel mio caso ho fatto gentilmente notare al solerte addetto che nessun cartello avvisava di tale fantozziana problematica, che risolverebbe il problema delle file di fine mese in un atrio gelido, chiedendo anche di parlare con la responsabile della biglietteria, la quale come al solito era in altre faccende affaccendata, ovvero alla stazione di Fidenza, della cui biglietteria è anche essa stessa responsabile. Una e trina…
Ho lasciato i miei riferimenti telefonici, sperando che si degni non tanto di chiamarmi, ma quantomeno di fare apporre avvisi alla clientela. Mentre i display luminosi declamano le virtù taumaturgiche di CartaFreccia, nulla viene detto ai pendolari su di un loro diritto negato. Ovvero, a Piacenza ti facciamo gli abbonamenti ed i biglietti per Trenord, ma per gli sconti devi andare a Milano. Per inciso la stessa cosa succede anche per l’acquisto della Carta Plus mensile, che consente l’accesso ai treni IC ed ES City, ed è acquistabile solo se abbinata ad un abbonamento integrato. Fai l’abbonamento a Piacenza, ma la Carta Plus la puoi acquistare solo a Milano. Francamente di questi bizantinismi fantozziani ne abbiamo le scatole piene, di continuare ad essere trattati da sudditi gabellati, cornuti e mazziati a prescindere. Eh sì, perché anche l’ineffabile nostra regione ( ebbene si, siamo emiliani, ma per le FS lombardi !) nel concederci il secondo abbonamento gratuito nel prossimo mese di aprile, quale parziale ristoro per i tremendi disservizi subiti nell’inverno 2011 (neve sui sedili, ritardi biblici, viaggiatori al gelo etc, etc) chiede che si presentino agli sportelli gli abbonamenti dei primi mesi del 2013. Ma se sono riferiti al 2011 e per il primo mese concesso gratuitamente a maggio 2012 presentammo quelli dei mesi oggetto di disagio, perché di nuovo questa vessazione ??? Che cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto ciò ? Se lo domandarono anche i francesi ai tempi di tale re Luigi, poi ci pensò la Rivoluzione ed una bella opera di pulizia a dare le risposte.