“Occorre capire se è possibile ragionare in un'ottica complessiva, nonostante non tutti i sindaci abbiano raccolto l'invito a partecipare all'incontro di oggi. La situazione ce lo impone. Esprimo l'auspicio di una maggiore partecipazione dei Comuni in futuro”. Così l'assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Andrea Paparo durante il secondo incontro promosso dalla Provincia sul quadro occupazionale del territorio piacentino. Incontro che ha visto la partecipazione del presidente del Consiglio provinciale Roberto Pasquali, dei capigruppo in Consiglio, della commissione di concertazione con i rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati e di una piccola rappresentanza di sindaci.
"L'attenzione – ha sottolineato Paparo – deve essere rivolta, a fronte del prolungarsi della crisi economica, sulla tenuta del sistema occupazionale e su una rinnovata sensibilizzazione sulla condizione del lavoro all'interno dei confini provinciali. I dati, aggiornati a settembre 2012 e forniti dall'Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia, non sono confortanti: rispetto al 2011 si è registrato un aumento degli ingressi nello stato di disoccupazione del 7 per cento e delle richieste di sussidio di disoccupazione del 23%. Gli avviamenti nei primi nove mesi del 2012 mostrano una contrazione del 3,4%. I settori più colpiti dal calo delle assunzioni sono l'edilizia, il commercio, l'industria manifatturiera. Per quanto riguarda il ricorso alla cassa integrazione, è aumentato rispetto al 2011 l'utilizzo dell'ordinaria mentre è diminuito quello della straordinaria e della cassa integrazione in deroga. A questo proposito dal 2009 le imprese piacentine che hanno sottoscritto accordi sindacali per accedere alla cassa integrazione in deroga sono state 512 con 2504 lavoratori coinvolti".
"Partendo da una base così – ha continuato Paparo – serve comprendere se i Comuni, compatibilmente con le loro esigenze, sono interessati ad esempio a rifinanziare il fondo provinciale a sostegno del lavoro. Fondo che ha consentito negli anni, con il contributo della Camera di Commercio, di erogare risorse per il reinserimento dei lavoratori".