Annullato il live di Slim Luke, al suo posto una jam session blues

Sabato 26 gennaio 2013, per la rassegna “Thank God It’s…Saturday”, l’atteso concerto di Slim Luke è annullato per l’indisponibilità improvvisa dell’artista. La direzione del locale ha organizzato, in sua vece, una jam session dallo spiccato carattere blues. Sul palco del Milestone di via Emilia Parmense 27 a rompere il ghiaccio saranno gli allievi della classe di Blues della Milestone School of Music guidati dal docente, il chitarrista Carmelo Tartamella, che per l’occasione avrà anche l’inedito ruolo di batterista. Il concerto inizierà alle ore 22.30.

Radio Sound

Michele Modesti (tromba), Paolo Blesi (armonica a bocca), Stefano Re (chitarra e voce), Alberta Ferraroni (pianoforte), Luigi Carulli e Cassius Verucchi (chitarra) e Jacopo Sgarzi (basso) sono gli allievi che apriranno la serata dedicata alla particolare jam; il loro docente Carmelo Tartamella, ben noto agli appassionati di jazz, blues e soprattutto gipsy jazz nella tradizione di Django Reinhardt, non soltanto li guiderà in questa prima ed inattesa prova di fronte ad un vero pubblico, ma sorprenderà chi ancora non conosce bene le sue qualità musicali con una eclettica performance da vero batterista. Dopo la loro esecuzione di alcuni blues, inizierà la vera e propria jam, aperta a tutti i musicisti presenti.

Al Milestone le jam session piacciono davvero tanto, perché rappresentano la vera essenza della musica così come la sentono i musicisti: il modo migliore per conoscersi e comunicare senza l’ostacolo delle parole, una emozione pura e immediata. Poco importa quale sia il terreno comune, uno standard o un giro di blues vanno benissimo, purché un suono potente e ricco di armonia prenda forma dagli strumenti dei ragazzi sul palco: basta questo per unire in modo unico ed irripetibile i partecipanti. Il blues, forma apparentemente semplice ma in realtà ricchissima di sfaccettature, ha mantenuto durante ben più di un secolo di vita la sua identità, nonostante abbia rappresentato il “terreno di coltura” dal quale sono nati innumerevoli generi musicali, accomunati dall’origine nella cultura afro-americana ma a volte molto differenti fra loro; tra questi il jazz ha forse un diritto di primogenitura che certamente non ha dimenticato.