Un agricoltore, ed ex gestore di un famoso agriturismo in Valtrebbia, è stato condannato ieri mattina a un anno e sei mesi di reclusione, oltre a una multa di 500 euro con l’accusa di aver truffato il Consorzio agrario provinciale. L’uomo, D.F., è stato condannato dal giudice Adele Savastano anche a una provvisionale di 100mila euro, per danni morali. Il legale del Consorzio, l’avvocato milanese Carlo Tremolada, avanzerà poi una richiesta di risarcimento in sede civile di 400mila euro. Il piacentino era difeso dall’avvocato Lorenzo Cea.
La vicenda è nata nel 2009. Il Consorzio aveva chiesto all’agricoltore di rientrare dai debiti con il Consorzio, circa 700mila euro, per l’acquisto di materiali, sementi, gasolio, mangimi. L’uomo aveva risposto di avere come garanzia delle quote latte – “poi risultate pignorate” ha detto nella requisitoria il pm Arturo Iacovacci – oltre che di poter accedere a finanziamenti comunitari e a risorse provenienti dal Piano regionale di sviluppo rurale. L’avvocato del Consorzio ha affermato che i finanziamenti Ue erano già stati usati per pagare il fisco, mentre i soldi del Piano rurale non erano cedibili.
Secondo il difensore, l’avvocato Cea, il suo cliente non ha truffato nessuno. I finanziamenti europei erano stati concessi e poi revocati. Infine, l’uomo sperava in un prestito della suocera, ma anche questo non c’è stato.