“Siam pronti alla morte l’ Italia chiamò”. Senza voler scomodare Mameli e il suo inno, le cui note hanno imperversato prima dell’ arrivo di Giorgia Meloni, Fratelli d’ Italia ha chiamato e in tanti, a Piacenza, hanno risposto all’ appello della nuova formazione politica di centrodestra.
I “Fratelli” non si sentono orfani di Berlusconi ma qualcuno, come la stessa Meloni, è stata in qualche modo delusa sia dal Cavaliere che dal PDL, in procinto di organizzare le primarie, a cui l’ ex ministro della gioventù era data tra i partecipanti, ma poi accantonate all’ ultimo momento.
In un S. Ilario gremito, la Meloni ha concluso il minitour elettorale nella nostra regione, accompagnata dal capolista alla Camera, il parlamentare piacentino uscente Tommaso Foti.
Oltre a lui la provincia di Piacenza dà un buon numero di candidati alla nuova formazione politica, il 25% circa che rappresenta il numero più alto in Emilia-Romagna.
“Chi fa politica deve essere valorizzato – ha detto la Meloni – e così chi conosce la gente e i problemi del territorio. L’ italia deve ripartire dalla specificità dei territori e una terra come questa deve essere ben rappresentata. Per Fratelli d’ Italia si rappresenta attraverso il capolista”.
Poi, tornando alle primarie, il PDL non ha capito che la sfida di recuperare la credibilità della politica passava proprio per le primarie e non da quelle due o tre persone che decidevano al chiuso di una segreteria politica.
Le primarie del centrodestra sarebbero state un’ occasione per riaprire un dibattito sui temi, sulle persone e sugli errori fatti. “Se è vero com’è vero – sottolinea Meloni – che il PDL è passato dal 38 al 18%”.
Infine una battuta sugli “impresentabili” e su Berlusconi che secondo Meloni “E’ un caso specifico, non perché sia impresentabile ma perchè un passo indietro da parte sua sarebbe stato auspicabile perché sta sulla scena politica da ormai 20 anni e avrebbe dovuto confermare la scelta di passare il testimone”.