Un soggetto pubblico per la gestione dell’acqua piacentina? E’ questa l’ipotesi messa sul tavolo del palazzo di corso Garibaldi questa mattina dall’ufficio di presidenza allargato dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti che riunisce l’Amministrazione provinciale e una rappresentanza dei sindaci dei comuni piacentini (Piacenza, Podenzano, Alseno, Rottofreno, Zerba, Borgonovo, Caorso, Vernasca, Castelsangiovanni e Fiorenzuola). L’esempio arriva da Reggio Emilia, dove da luglio la Provincia sta lavorando alla realizzazione di un nuovo modello gestionale dei servizi idrici che si impone come possibile scelta nell’ambito dell’affidamento ex-novo degli stessi servizi (nel dicembre 2011 è cessato il periodo decennale di salvaguardia stabilito dalla legge regionale) e nel rispetto del grande seguito avuto sul territorio nazionale del movimento referendario.
“Il 31 gennaio – ha annunciato il presidente della Provincia Massimo Trespidi – verrà convocato un nuovo ufficio di presidenza di Atersir per un definitivo confronto, che verrà in seguito allargato a tutti e 48 i sindaci piacentini, sul tema: la decisione finale verrà quindi discussa durante il Consiglio locale di Atersir, alla presenza di tutti i Comuni, già convocato per il prossimo 11 febbraio. Rimane in sospeso una risposta promessa ma mai arrivata da parte di Iren sulla questione dei mancati investimenti sul territorio piacentino. Ritengo che questa posizione di Iren vada denunciata a tutti i cittadini piacentini per il disagio che l’inadempienza provoca: esiste la necessità di una presa di posizione ferma che non esclude peraltro l’avvio di azioni legali”. Provincia e primi cittadini presenti, che hanno sottolineato il malessere del sistema territoriale piacentino nei confronti dell’attuale gestione del servizio idrico – relativamente all’aspetto dei mancati investimenti – e contestualmente la preoccupazione per il punto interrogativo che sovrasta il tema del patto di stabilità e quello di una possibile gestione alternativa anche dei rifiuti, rimangono quindi attenti ad una possibile, ma ancora da discutere, inversione di tendenza.
A presentare la strada intrapresa dalla Provincia di Reggio Emilia è stato questa mattina l’assessore provinciale a Pianificazione e Ambiente Mirko Tutino (accompagnato dal funzionario Pietro Oleari) che ha dato il via sul territorio al Forum provinciale per l’acqua, un percorso partecipato (con sindaci, associazioni ambientaliste, movimento Acqua Bene Comune, imprese, sindacati, consumatori, soggetti gestori e referenti tecnici degli enti locali) realizzato dalla stessa Provincia per conoscere e approfondire lo stato del servizio idrico integrato. “Il risultato – ha spiegato Tutino – è stata l’approvazione prima dello scorso Natale di un atto di indirizzo per la costituzione di un soggetto pubblico per l’acqua reggiana o attraverso l’affidamento del servizio ad una società in house o mediante l’affidamento ad un ente di diritto pubblico. La volontà soprattutto politica di affidare la concessione ad una realtà pubblica posseduta dai Comuni, maturata nel corso di serrati incontri promossi dal forum con esperti, docenti e rappresentati dell’attuale soggetto gestore, potrebbe concretizzarsi, in accordo con le disposizioni del nuovo governo, nel 2014. Nella fase di transizione sarà fondamentale il monitoraggio sul percorso sancito. La convinzione che supporta tale scelta politica è che oggi non è più vera l’ipotesi secondo la quale il pubblico non sarebbe in grado di portare a casa investimenti: non sussiste insomma più la spinta alla privatizzazione”.