Continua la protesta contro la realizzazione del parco eolico sul Monte Aserèi, nel comune di Farini, in alta Valnure. Una protesta messa in atto questa mattina da alcuni membri del comitato “No Pale eoliche di Nicelli” che raccoglie oltre 150 cittadini, tra residenti e proprietari di case. Si sono trovati di fronte al palazzo della Provincia, in via Garibaldi, dove proprio oggi è iniziata la prima Conferenza dei servizi nella quale discutere la fattibilità del progetto per l’installazione delle pale in questione. Il problema più evidente, secondo Mario Archilli del Comitato, è che sul Monte Aserèi non c’è vento a sufficienza per far funzionare impianti del genere e la conseguenza è facilmente intuibile: “Verranno installate queste gigantesche pale metalliche, rovinando l’ambiente e danneggiando chi abita in zona; il tutto per niente. E tra vent’anni saranno ancora lì, inutilizzate”.
“Siamo molto soddisfatti – ha poi commentato lo stesso Archili, geologo, al termine della manifestazione – Ad un primo incontro con alcuni esponenti istituzionali intercettato all’ingresso della “Conferenza dei Servizi”, riteniamo che ci siano buone possibilità che le nostre istanze vengano prese in considerazione”. Ricordiamo che la cosiddetta v.i.a., ovvero la valutazione di impatto ambientale, si sarebbe dovuta tenere in Regione, ma è stato deciso di farla in Provincia: quella di questa mattina era la prima, che doveva verificare la completezza del procedimento e nella quale sono state analizzate, o meglio, si è iniziato ad analizzare tutte le osservazioni pervenute, comprese quelle del comitato “No pale eoliche di Nicelli”, di oltre 300 pagine.
“Il sindaco di Farini Antonio Mazzocchi come al solito non si è fatto vedere – lamenta ancora Archilli – Non ha mai voluto incontrarci. E pensare che noi del comitato siamo 148 persone di cui la metà tra residenti e proprietari a Nicelli e Mareto, contro un gruppetto di tre o quattro sparute persone che vogliono le pale”.
La protesta del comitato, elaborata nelle 300 pagine di osservazioni, sono motivate dal fatto che si tratta di un progetto – dicono quelli del comitato – “che è stato copiato da quello della Pala vecchia (costruita nel 2009) e adattato: questo lo ha ammesso anche il proponente. E’ inammissibile che un progetto-farsa come questo sia potuto arrivare fino in Conferenza dei Servizi. Avrebbe dovuto essere fin da subito respinto al mittente”.