Mostra di stampe antiche: “Il segreto di disegnare sul rame”

Presso “Spazio Rosso Tiziano”, dal 12 gennaio 2013 al 2 febbraio 2013 si terrà una interessante mostra di stampe antiche: “Il segreto di disegnare sul rame”. Il titolo si riferisce ai procedimenti usati per incidere il metallo (con il bulino o con gli acidi) per ottenere la matrice necessaria alla stampa dell’incisione con il torchio calcografico. Parallelamente alla stampa tipografica con i caratteri mobili, l’arte dell’incisione si è sviluppata per l’ottenimento delle immagini presenti nei vari e meravigliosi libri figurati. Successivamente nelle stampe decorative e nelle cartografie. I più grandi artisti si sono cimentati in questa tecnica che attraverso le immagini diveniva così lo specchio del mondo conosciuto. In questa mostra sono presenti due importanti fogli di G.Battista Piranesi della serie dei “vasi, urne e tripodi antichi” oltre a una veduta di Piazza di Spagna; vi sono anche due vedute delle “fabbriche di Venezia” di Luca Carlevarjis, maestro di Canaletto. Di grande fascino una coppia di incisioni del Bartolozzi che rappresentano una festa di amorini e due acquetinte a colori di Debocourt,l’artista che per primo ha introdotto la tecnica dell’acquatinta a colori (in precedenza le coloriture delle antiche stampe si eseguivano all’acquarello, nell’intento di dare maggiore vivacità alla scena rappresentata). E’ presente anche la famosa stampa “La promenade pubblique” eseguita nel 1789, anno della rivoluzione in Francia, dove nella folla che popola l’opera si possono leggere tutti i particolari che indicano la posizione sociale di ogni personaggio. Dello stesso autore l’immagine di un cavaliere con il suo destriero imbizzarrito per un fulmine; di V.Adam due litografie che rappresentano cavalli, molto rare e di grandi dimensioni. Si può ammirare una bellissima incisione a bulino di J: Summerfield, allievo preferito di Bartolozzi che rappresenta P.Paul Rubens assieme alla moglie, carichi di prodotti acquistati al mercato. La stampa deriva dal famoso ritratto che Rubens fece di sé e di sua moglie ( l’opera è quella rappresentata nell’invito). Vi sono inoltre molte vedute e incisioni di vario genere che non stiamo a citare per lasciare al visitatore il piacere della scoperta di un mondo affascinante e sconosciuto ai più, che si svela nella particolare attenzione dei dettagli. 

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