Crema si ritira e il campionato di A rimane zoppo

Crema ha alzato bandiera bianca. La società lombarda non ha trovato aiuti economici, quindi ha deciso di ritirare la squadra dal massimo campionato. Non ci sarà dunque la gara fra Crema e Rebecchi Nordmeccanica programmata per il 29 gennaio.

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La comunicazione trasmessa alla Lega dal presidente di Crema, Claudio Cogorno: «Premesso che, Nel corso della camera di conciliazione del 21 dicembre 2012 ed in incontri precedenti, ho illustrato i motivi che ci costringevano nostro malgrado a ritirare fin da subito la squadra dal campionato di A1. Avendo nella stessa riunione accolto l’invito rivoltoci a completare il girone d’andata, impegno che pur con gravi difficoltà abbiamo onorato. Accogliendo l’invito a ricercare, anche in collaborazione con codesto spettabile consorzio, soluzioni che consentissero alla scrivente di portare al termine il campionato ed avendo operato in queste settimane in tal senso avviando diverse trattative, di cui vi ho sempre informato. Tutto ciò premesso, sono purtroppo a comunicarvi l’impossibilità a proseguire e di conseguenza mi vedo costretto a ritirare la squadra dal campionato di A1. Desidero ringraziare il presidente e tutto il CdA per la vicinanza umana e istituzionale dimostrataci in questi anni ed in particolare in questo ultimo periodo».

Questa, invece, la lunga nota diffusa dal presidente di Lega, Mauro Fabris: «Siamo costretti a prendere atto, nonostante la disponibilità dimostrata da parte della Lega Pallavolo Serie A Femminile nei confronti della società Crema Volley, del ritiro dal Campionato di Serie A1 – afferma il presidente -. Nel mentre comprendiamo come improvvisi rovesci di natura economica possano capitare alle imprese proprietarie delle Società facendo venir meno le risorse necessarie per le attività sportive, ritengo sia però giunto il momento di tutelare il movimento della pallavolo femminile di vertice, oggi e in futuro, da danni derivanti da simili situazioni, e di richiamare direttamente alle proprie responsabilità quelle Società che, pur possedendo i requisiti per iscriversi alla Serie A, poi risultano non avere risorse adeguate agli impegni assunti per disputare il Campionato. Nell’Assemblea dei Club già convocata per il prossimo 28 gennaio, potremo dunque certamente discutere su quali formule di Campionato adottare e quali eventuali nuove norme introdurre per l’iscrizione alla Serie A. Personalmente intendo proporre l’avvio di un’azione di responsabilità, con richiesta di danni, verso le Società che con il loro imprudente comportamento arrecano danno all’intero movimento ritirando la squadra durante il Campionato. Continuo a pensare che bene abbia fatto la Lega negli ultimi anni a inasprire le norme per combattere il doping amministrativo, comprese quelle di controllo a metà stagione che – sarà bene ricordare – ci hanno consentito di scoprire i casi di Crema e, l’anno scorso, di Conegliano. Senza queste norme si sarebbe potuto, come in passato, “drogare” i Campionati: società partecipanti ai tornei – che quei tornei magari li vincevano – che si scoprivano successivamente non aver pagato gran parte dei compensi pattuiti verso i tesserati e verso terzi, fisco compreso (Aprilia nella stagione 2010-11, Castellana Grotte nel 2011-12, più Vicenza nel 2010-11 e Perugia nel 2011-12, giunte al termine della stagione e poi non iscritte a quella successiva). Su questa via bisogna insistere, perché è quella che ha consentito l’inserimento e il permanere in Serie A di tanti nuovi soggetti imprenditoriali che sulla pallavolo femminile di vertice hanno costruito un proprio progetto. La vicenda Crema non può tuttavia togliere valore alle avvincenti edizioni dei Campionati di A1 e A2, molto competitivi, a cui stiamo assistendo e che registrano un enorme seguito di pubblico e di appassionati, superiore anche a quello della stagione precedente. Ovviamente l’impegno della Lega è quello di completare l’azione di ristrutturazione dei Campionati avviata negli scorsi anni con il fattivo sostegno della Federazione Italiana Pallavolo».