Termina oggi l’emergenza umanitaria per i profughi del Nord Africa, che dal marzo del 2011 aveva coinvolto anche l’Emilia-Romagna. Come stabilito dal decreto 95 del luglio 2012, si chiude il compito affidato alla Protezione civile, nazionale e regionale, individuata come Soggetto attuatore nazionale per gestire l’emergenza che ha toccato anche Piacenza. Da domani la competenza passerà al Ministero dell’Interno e alle Prefetture ma, in attesa dell’ordinanza che sancirà formalmente questo passaggio, il Ministero ha comunque assicurato a Regioni ed Enti locali nell’ambito del Tavolo nazionale ENA la messa a disposizione delle risorse finanziarie necessarie per proseguire per almeno i primi due mesi del 2013 le attività di accoglienza e di assistenza dei migranti ancora ospiti delle strutture del circuito emergenziale, gestite direttamente dalle prefetture.
Pierpaolo Gallini, assessore provinciale, ha descritto la situazione locale e come ci si muoverà nell’immediato: “A Piacenza sono presenti ancora circa cento profughi, questo perché alcuni sono rientrati nelle proprie famiglie. Abbiamo operato affinché vengano assegnati a livello locale quei fondi che a livello nazionale ed europeo sono stati destinati per l’allungamento della loro permanenza. Si tratta però di fondi inferiori dal punto di vista quantitativo perché, a livello regionale, si è stabilito che verrà rinegoziata la loro permanenza sulla cifra inferiore dando loro solo l’alloggio e i pasti giornalieri. La situazione attuale è di “messa in sicurezza”: si tratterrà di assegnare i permessi umanitari, che daranno la possibilità di trovare un lavoro, di raggiungere le proprie reti familiari e quindi di diminuire il numero. Per quanto riguarda i cinque minori presenti, si è provveduto ad affidarli ai servizi sociali, tutti gli altri rimarranno ancora un mese o poco più, poi il numero diminuirà perché saranno assegnati in altre località della regione o del Paese in base alle loro conoscenze.”