Tragedia al carcere delle Novate a Piacenza. Si è tolto la vita l’imprenditore di Castelsangovanni, M.F., 52 anni, arrestato in questi giorni con l’accusa di bancarotta e utilizzo di fatture ai fini dell’evasione. L’uomo avrebbe infatti evaso Iva e Irpef per 7 milioni di euro attraverso il ricorso a fatture false dal 2000 al 2005. L’uomo, recluso nel penitenziario di Piacenza, si è tolto la vita questo pomeriggio.
LA VICENDA
L’uomo era già noto alla Procura e alle Fiamme Gialle per la sua attività nel ramo del commercio di pneumatici. Insieme a lui era finito nei guai un suo prestanome, G.L.T., coetaneo di origini meridionali. L’operazione, coordinata dal piemme Antonio Colonna, era stata effettuata dal nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Gli inquirenti stanno ancora cercando di ricostruire la vicenda: nell’inchiesta era coinvolta anche la moglie dell’imprenditore, cui è stata inflitta la misura dell’obbligo di firma, e un’anziana parente ignara che venisse usato il suo nome. Risultano indagati anche due dipendenti.
Dal 2007 al 2011, periodo dell’indagine, l’imprenditore aveva continuato a commettere reati di evasione arrivando a una cifra di 7 milioni di euro, consumata tra il 2008 e il 2010. Ragione per la quale l’imprenditore avrebbe dovuto anche rispondere per aver svolto attività imprenditoriale nonostante il divieto. Ricevuta una cartella esattoriale da Equitalia l’uomo aveva iniziato a spoliare le sue società utilizzandola come movente.