Tunisino accusato di stalking: “Mi picchiava e controllava il mio cellulare”

Una vita fatta di botte, insulti e minacce. E’ quanto ha raccontato questa mattina in aula una tunisina di 30 anni che ha avuto il coraggio di denunciare l’ex marito per stalking. La 30enne, che si è costituita parte civile (ha chiesto 25mila euro di risarcimento) con l’avvocato Elena Vincini, è stata sentita in aula dal giudice Elena Stoppini. Sul banco degli imputati, il marito, connazionale di 46 anni, difeso dall’avvocato Paolo Lentini. Più volte finita al pronto soccorso per le botte di lui che rincasava ubriaco, la giovane madre di tre figli, ha denunciato l’ex ai carabinieri nel 2011. Il marito le aveva anche preso la carta sim del cellulare per controllare chi chiamasse. Ottenuto il divorzio, lui non si era rassegnato e continuava a pedinare la donna, anche vicino alla scuola dove andavano i figli più piccoli. Tanti i testimoni sentiti. Tra i tanti episodi emersi, ce ne è stato uno che ha coinvolto un volontario delle Giannelline, maestro di educazione fisica, il quale aveva regalato alla donna alcuni vestiti per i bambini. L’uomo, davanti al volontario, chiese alla moglie che cosa lei gli avesse dato in cambio, con un’allusione sessuale.

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