Borsa di studio Gemma Po, la tradizione si rinnova: «Premiato il merito»

La cornice è quella preziosa della biblioteca storica dell’Istituto Tecnico Romagnosi di Piacenza, la folla è quella delle grandi occasioni e l’emozione è quella di ogni anno ormai da 21 anni. In più, ora che si è fatto il giro di boa del secondo decennio, c’è la sensazione di vivere un momento quasi istituzionale di tutta la città e non solo della scuola che lo ospita. Parliamo della borsa di studio Gemma Po Grassini, la più longeva della città, intitolata a un’appassionata docente di materie giuridiche ed economiche dello storico istituto piacentino scomparsa proprio 21 anni.

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Il marito Giulio Cesare Grassini, già giudice di pace di Borgonovo, e il figlio Luca Grassini, brillante avvocato del Foro piacentino, quindi entrambi uomini di legge, hanno deciso fin da subito di intitolare alla moglie e mamma un premio che riconoscesse un contributo economico (particolarmente importante in questo periodo) allo studente o alla studentesse più meritevole. «Riconoscere il merito in un’epoca nella quale spesso si va avanti nella vita per altre ragioni credo che sia un segnale di cui tenere conto» ha commentato Luca Grassini.

Alla cerimonia di consegna della borsa di studio c’era il dirigente scolastico dell’istituto, Franco Balestra, che ha fatto gli onori di casa introducendo l’evento e dando poi la parola ai parenti della professoressa Po Grassini. In prima fila, orgogliosi, c’erano i genitori della giovane Alexandra Magdalena Pintilia, la studentessa di origine romena che ha ottenuto i migliori risultati in assoluto in economia aziendale. «Sono molto gratificata da questo riconoscimento» dice, un po’ emozionata, la studentessa; che a quanto pare ha già le idee chiare sul settore nel quale si vorrà specializzare dopo la maturità: marketing aziendale.