Vertenza Atlantis, cassa integrazione per due anni e slitta la chiusura

Due anni di cassa integrazione per i dipendenti Atlantis di Sariano di Gropparello. E’ quanto emerso dall’incontro al Ministero per lo sviluppo economico a Roma. Un nuovo vertice sullo stabilimento nautico che ha annunciato la chiusura a fine mese. Lo ricordiamo, sono 180 i lavoratori coinvolti, che rischiano il posto. Ieri addirittura i dipendenti erano arrivati a bloccare la partenza di uno yacht di lusso, che vengono prodotti nello stabilimento, per il timore che la dirigenza volesse anticipare lo smantellamento dell’impianto piacentino. A questo punto la dirigenza aveva proposto vitto e alloggio pagati per tre mesi ai lavoratori che decidessero di trasferirsi negli altri impianti del gruppo.  

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“Finalmente una situazione di chiarezza” ha commentato Floriano Zorzella di Filctem Cgil. Oltre ad aver formalizzato un documento, che prevede i due anni di cassa integrazione per i dipendenti, è stato deciso che la chiusura slitterà di tre mesi in attesa di una ripresa del mercato e della contrattazione tra le parti. 

Una battaglia vinta, per i sindacati, anche se non la guerra. Un altro aspetto importante, emerso dal confronto, è che l’azienda ha colto la necessità di una discussione sull’eventualità di trasferire o meno l’attività e i lavoratori, cioè quanto potrebbe costare dal punto di vista di costi e tempi. Dopo i tre mesi stabiliti di proroga alla chiusura, rimarranno attivi 20 lavoratori e sarà presentato ai sindacati un piano aziendale per condividere le prospettive sul futuro.

Ultimo aspetto, dal punto di vista logistico, le attrezzature che verranno spostate non saranno “terziarizzate” ma rimarranno all’interno dello stabilimento di Torino in attesa di una possibile ricollocazione a Sariano. Sempre Zorzella ha fatto sapere che “le migliore prospettive si sono realizzate. Ora è possibile una fase di ricollocazione dell’investimento che non sembra all’orizzonte ma con l’aiuto delle istituzioni piacentine può essere possibile”.