La protesta di questa mattina all’alba e proseguita per tutta la mattina pare che sia stata organizzata da nove soci lavoratori del consorzio Cgs, insieme ad alcune decine di persone provenienti da altri impianti che nulla hanno a che fare con il Consorzio in questione.
Lo fa sapere in un comunicato ufficiale il presidente Gianpiero Gortanutti spiegando che queste persone “hanno bloccato per alcune ore l’accesso al deposito Ikea DC2 di Piacenza, impedendo a mezzi e personale di entrare, nonostante non vi sia alcuna istanza verso le Società Cooperative di cui fanno parte. Questi soci lavoratori sono già stati reintegrati e destinati a siti dell’area ma non si stanno presentando al posto di lavoro”.
E ancora: “In questo momento i depositi Ikea stanno lavorando a pieno regime, sia per la gestione della coda dei container in entrata dal porto di Genova, sia per un incremento imprevisto dei volumi di merce richiesti dalle sedi IKEA presenti nel mediterraneo orientale. Grazie a questa situazione favorevole la nostra forza lavoro è completamente impegnata e nessun socio lavoratore ha, ad oggi, usufruito delle ore di cassa integrazione che avevamo provveduto a richiedere, sulla base della diminuzione dell’attività prevista fino alla fine dell’anno. Di questa situazione sono state preventivamente informate anche le tre confederazioni sindacali Cgil Cisl e Uil.
Ikea, l’incubo continua. Dalle 6 di questa mattina i facchini iscritti al Si Cobas stanno bloccando l’ingresso ai camion dei fornitori e ai dipendenti della multinazionale svedese che lavorano nei depositi di Le Mose. “Una forzatura incomprensibile, soprattutto in pendenza di un ricorso che a quanto ci risulta sarebbe stato presentato da chi protesta” hanno dichiarato alcuni dei dipendenti Ikea costretti a rimanere fuori dai loro uffici e in questo momento riuniti al deposito 1 in attesa di capire cosa succedera’ nell’arco della mattinata. Nel frattempo sono state avvertite le forze dell’ordine e sul posto e’ intervenuta la polizia.
“Noi non vogliamo entrare nel merito della questione, anche perche’ non ci compete – dichiara uno dei dipendenti – ma ci terremmo che passasse un messaggio corretto e che la gente non pensi che Ikea sia in qualche modo coinvolta in questa vicenda. E’ una protesta che alcuni lavoratori iscritti a un sindacato stanno facendo nei confronti delle cooperative che hanno in appalto da Ikea la gestione dei magazzini. Noi non c’entriamo nulla, vorremmo solo poter andare a lavorare. Del resto non possiamo nemmeno aprirci la strada con la forza. Anche questo non ci compete”.