In Emilia-Romagna la Giornata mondiale dei diritti umani si è celebrata in carcere. L’iniziativa nasce da un progetto della Conferenza regionale volontariato giustizia e accolto dalla Garante delle persone private della libertà personale. Il carcere è, spesso, un luogo in cui i diritti sono negati e l’obiettivo dell’iniziativa è promuovere una crescita civile e culturale delle persone detenute insieme a tutto l’universo che ruota attorno al mondo dell’esecuzione penale.
A Piacenza nella cappella della Casa circondariale delle Novate i detenuti hanno assistito ieri alla lettura della Dichiarazione dei diritti dell’uomo alternata a brani letterari. “Sono stati attentissimi e interessati” ha spiegato Valeria Viganò, dell’associazione Oltre il Muro che era presente.
“Siamo consapevoli della responsabilità che ci assumiamo proponendo questa celebrazione all’interno di luoghi, carceri, Opg, case lavoro e Cie- spiegano dalla Conferenza volontariato giustizia – che così frequentemente e da troppo tempo troviamo elencati tra quelli privi di umanità e diritti, ma crediamo necessario proporre alle persone recluse di alzare lo sguardo oltre i muri di cinta”. Ai detenuti sarà distribuita una versione della Dichiarazione dei diritti dell’uomo stampata in più lingue.
Letture comuni, lezioni magistrali, drammatizzazioni, dibattiti. Sono diverse le iniziative previste a partire da oggi.
Alla Casa Circondariale S. Anna di Modena gli studenti che partecipano alle lezioni della scuola elementare, media e superiore saranno coinvolti dai docenti nella lettura degli articoli della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Inoltre, nella sala teatro dell’istituto i detenuti comuni delle sezioni maschili e femminili parteciperanno a una discussione attiva insieme al regista Roberto Mazzini