Originario di Pradovera, piccola frazione di Farini in provincia di Piacenza, il pilota di rally Alessandro Guglielmetti quest’anno si è rivelato il “mostro indiscusso” dell’asfalto. Sei gare di cui quattro vittorie e un terzo posto nella prima gara disputata su terra a treviso. Meglio di così non poteva fare. Il giovane driver piacentino iniziò con un Formula Challenge organizzato dalla scuderia Invicta a Piacenza Expo qualche anno fa, fino a poi entrare ufficialmente nel vivo dei rally veri e propri su una Peugeot 106 N2 targata VSport oltre a diverse gare con la Volksvaghen Golf FA/7 di Gianluigi Zilocchi. Davvero tante le gare disputate fino ad oggi per un pilota che nei rally ci è entrato da poco. Guglielmetti, un cognome altisonante e già parecchio conosciuto in diverse zone d’Italia grazie ai risultati che l’hanno “spiaccicato” sulle prime pagine di diverse testate giornalistiche, radio e televisioni. Già da piccolo per Guglielmetti i motori erano al centro di qualsiasi cosa, come può testimoniare questa fotografia che siamo riusciti a recuperare. Essendo nato in una terra di motori, i rally che gli passavano vicino casa ogni anno erano appuntamenti immancabili e attesissimi come ad esempio il Valli Piacentine. Da ormai diversi anni svolge la professione di elettrauto in un officina alle porte di Piacenza e nonostante tutto riesce a far combaciare al meglio lavoro e rally. Da quasi un anno, insieme all’amico Gianluigi Zilocchi, ha costruito una Citroen Saxo VTS N2: vettura che in questa stagione l’ha portato sempre al termine di ogni gara vedendolo vittorioso. Piacenza, ancora una volta, aveva bisogno di un altro giovane di talento da aggiungere a quelli già confermati non solo nei rally ma anche nelle varie discipline. Un pilota dunque che al Rally di Bettola, Cremona, Colli Bolognesi, Val D’Aveto, Val Tidone, e Treviso ha tenuto sempre alto il nome della nostra città. Ora non ci resta che attendere l’imminente 2013 per vedere cosa riserva il futuro di Alessandro Guglielmetti, chissà, magari lo vedremo in un trofeo serio a bordo del suo “bolide”.
a cura di CHRISTIAN BASINI