“C’è uno spettro che si aggira per l’Europa e si chiama povertà”. Pino Genesi, dello Spi Cgil, usa questa metafora – già ben nota in un’altra epoca – per sintetizzare le ragione della protesta in atto oggi a Piacenza come in altre 122 piazze italiane. I pensionati piacentini questa mattina erano di fronte alla Prefettura e sono poi andati dal sindaco Paolo Dosi per fare sentire le loro ragioni, per esprimere tutta la preoccupazione per una fase nella quale non si tiene minimamente conto – dice Genesi – di chi arriva a non essere addirittura autosufficiente; ma anche per non lanciare le nostre proposte concrete e fattibili per uscire da questa situazione. Proposte che i pensionati rivolgono direttamente al Governo, scegliendo luoghi simbolo come le prefettura, e al Parlamento.
“Abbiamo sei punti nella nostra piattaforma – dice Genesi – e vogliamo sottoporli a Monti e all’assemblea legislativa: interventi a sostegno del reddito dei pensionati, nuova politica fiscale, il rilancio del welfare pubblico equo-solidale, l’approvazione di una legge nazionale per la non autosufficienza, l’equità nella distribuzione dei sacrifici e la razionalizzazione della spesa pubblica”. L’obiettivo deve essere, conclude Genersi, recuperare un minimo di serenità nella vita di tutti i giorni. Serenità che si sta perdendo.