Cade l’ultima barriera sul Fiume Po. La diga di Isola Serafini che impediva la libera circolazione dei pesci lungo il fiume sarà superata grazie alla costruzione di due scale di risalita tra le sponde piacentine e lodigiane del Po.
Un progetto europeo che è stato illustrato questa mattina proprio nella sede della centrale e al quale ha partecipato anche la Provincia di Piacenza con 140mila euro complessivi di cui 70mila stanziati dall’ente di via Garibaldi e altri 70 di cofinanziamento dell’Europa. «E’ un progetto di tutela e di sviluppo momto importante – ha dichiarato il presidente Massimo Trespidi, oggi a Isola Serafini – al quale abbiamo partecipato come partnership che dimostra ancora una volta l’importanza del nostro territorio come territorio di confine tra la Lombardia e l’Emilia Romagna».
Un progetto impegnativo sia in termini di tempo sia in termini economici ma che permetterà alla fauna ittica di riuscire a spostarsi liberamente grazie a questi due nuovi corridoi che di fatto aggireranno la barriera di Isola Serafini, il più grande “filtro” del Po, come ha spiegato l’ingegner Giovanni Rocchi, responsabile della centrale in questione e delle centrali del centro nord. Non a caso, dunque, è stato realizzato qui: stiamo parlando della più importante centrale su fiume d’Italia e di una delle più imponenti d’Europa con i suoi «mille metri cubi di acqua turbinata al secondo», come spiega Rocchi.
“Si apre così – ha aggiunto l’assessore all’agricoltura Giuseppe Elias entrando nel merito del progetto – un corridoio ecologico di centinaia di chilometri che permetterà a storioni e anguille, specie a rischio di estinzione, di completare il loro ciclo biologico e di migrare verso i luoghi di riproduzione, dal Lago di Lugano fino all’oceano atlantico, passando per la Pianura padana”.
Il ripristino della percorribilità del Fiume Po per la fauna ittica è un progetto di riqualificazione ambientale approvato dall’UE nell’ambito del bando 2011 del Programma LIFE Natura. La specie target è lo storione cobice, che necessita della connessione tra i grandi laghi subalpini, i fiumi e l’Adriatico per potersi riprodurre e quindi non estinguersi. Ma anche il potenziale biotico di molti altri pesci (anguille, cefali e cheppie) beneficerà dell’apertura di questo importante corridoio fluviale che collegherà ben 33 aree riconosciute come Siti d’Importanza Comunitaria (SIC) nella Rete natura 2000.
Cuore dell’intervento è la costruzione di due scale di rimonta ittica per la risalita e la smonta dello sbarramento della centrale idroelettrica EnelGreenPower di Isola Serafini, tra le sponde piacentine e lodigiane del Po. Questo passaggio artificiale è stato progettato per permettere il transito di pesci di grandi dimensioni (gli storioni possono infatti raggiungere i due metri di lunghezza). Non meno importanti sono gli interventi di monitoraggio, prelievo selettivo delle specie esotiche invasive (come i pesci siluro) e liberazione progressiva dei riproduttori di storione cobice, attualmente conservati nelle lanche fluviali del Parco regionale del Ticino.
“I pesci sono la più importante fonte di biodiversità tra i vertebrati. Un ingranaggio essenziale – ha sottolineato Elias – che permette alla natura di autoripararsi dai danni causati dall’impatto produttivo e antropico. I pesci sono anche formidabili indicatori biologici della qualità delle nostre acque, che rappresenta una delle maggiori sfide dell’agricoltura, ovvero quella di produrre migliorando complessivamente l’ambiente. Lo stato di salute dei nostri fiumi e quindi della nostra fauna ittica ci possono aiutare a capire se stiamo andando nella giusta direzione. L’intervento di Isola Serafini, anche in funzione di analoghe opere già realizzate in questi anni, scioglierà l’ultimo nodo che impediva la libera circolazione della fauna ittica. E a beneficiare di questo risultato saranno anche le centinaia di appassionati di pesca sportiva e di amanti della natura”.
Budget totale 7 M€, di cui: cofinanziamento UE: 3,4 M€; cofinanziamento Regione Lombardia e partner del progetto 3 M€ di; cofinanziamento EnelGreenPower: 500 mila euro.
La durata dei lavori sarà di circa 5 anni.
Enti e istituzioni coinvolti: le regioni Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, l’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO), il Canton Ticino (CH), il Ministero dell’Ambiente, le province di Piacenza e Rovigo e la Federazione italiana di pesca sportiva e attività subacquee (FIPSAS). L’autorità di bacino del Po è partner ed ente di supporto istituzionale per il coordinamento e monitoraggio dei passaggi delle specie ittiche.
Il progetto è stato riconosciuto come buona prassi europea.