Il Consorzio di Bonifica di Piacenza sta ultimando in questo periodo la pulizia e lo spurgo di tutta la rete di canalizzazione, circa duemila chilometri di canali, ovvero una lunghezza complessiva pari alla distanza esistente tra Piacenza ed Edimburgo. Tali canali d’estate vengono utilizzati per trasportare acqua ad uso irriguo, mentre nel restante periodo dell’anno si trasformano in canali di bonifica che allontanano l’acqua piovana, mantenendo all’asciutto case, strade e aree produttive. Al riguardo il Consorzio sta ultimando anche una minuta manutenzione della rete scolante al fine di mantenerne e potenziarne l’efficienza idraulica.
Con il sopraggiungere di questa nuova ondata di perturbazione autunnale definita dai meteorologi “Medusa” e a pochi giorni dalla bomba d’acqua che ha colpito Firenze e parte della Toscana, non si può trascurare quanto la cura della manutenzione delle opere idrauliche sia condizione essenziale a garantire un corretto assetto idraulico del territorio evitando probabili allagamenti. Cura che rappresenta la principale missione del Consorzio di Bonifica, che opera in un territorio di 260 mila ettari, di cui 140 mila in montagna. I recenti interventi che hanno visto impegnato il Consorzio sulla rete di canali sono stati caratterizzati da pulizia meccanica, risezionamento di tratti di canali accompagnati da spurgo di tutta la rete. “Si tratta di lavori assolutamente essenziali per assicurare la massima funzionalità delle opere idrauliche, in assenza dei quali il deflusso delle acque sarebbe ostacolato” afferma il presidente del Consorzio Fausto Zermani.
Un problema che il Consorzio e gli agricoltori sono costretti a trattare è l’allarme nutrie: le nutrie costituiscono un pericolo nei canali consortili perché scavano profonde buche e gallerie che spesso franano, rendendo gli argini più deboli in caso di innalzamento del livello delle acque, contribuendo poi a provocare allagamenti e danni ingenti all’agricoltura locale.
Proseguono anche gli interventi di manutenzione dei canali di bonifica che più direttamente interessano la città di Piacenza. “Le principali opere in manutenzione – spiega Gabriele Croci, tecnico del Consorzio – riguardano i canali Diversivi di Ovest (detto anche canale della fame) e di Est, di sviluppo complessivo di oltre dieci chilometri, in grado di allontanare nei torrenti Trebbia e Nure tutta l’acqua piovana in eccesso”. “Un importante accenno va fatto al diversivo di Est, spiega il presidente Zermani: anni fa venne appaltata tale opera e realizzata in mal modo; oggi in sinergia con il Comune di Piacenza stiamo cercando possibili e rapide soluzioni per cui vengano ripristinati i lavori a regola d’arte senza gravare sulla contribuenza”.
“Infine – ricorda Croci – nella giornata odierna si è verificato un innalzamento repentino del fiume Po di oltre 1,5 metri, il quale espone Piacenza ad un forte rischio idraulico: da oggi quindi il Consorzio ha provveduto a chiudere le paratoie dell’impianto della Finarda per evitare che le acque del grande fiume invadano la città di Piacenza”.