Ammortizzatori sociali, a Piacenza aumenta la cassa integrazione ordinaria

Nuovo appuntamento questo pomeriggio all’università Cattolica con il ciclo di seminari dedicati alla riforma del mercato del lavoro e promossi da Provincia di Piacenza – assessorato al Sistema Scolastico e della Formazione, Politiche del Lavoro, Sostegno all’Artigianato e al Commercio, Innovazione Tecnologica – in collaborazione con l’università Cattolica di Piacenza con il patrocinio dell’Unione Province d’Italia.

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Dopo il focus del 12 novembre scorso sulla parte della riforma relativa ai contratti di lavoro e alla disciplina dei licenziamenti, spazio questo pomeriggio durante l’incontro coordinato da Pier Antonio Varesi, professore ordinario di Diritto del Lavoro dell’università Cattolica di Piacenza, al tema degli ammortizzatori sociali.
“La nuova legge – ha detto l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro Andrea Paparo – da un lato introduce un nuovo istituto a sostegno del reddito dei lavoratori disoccupati, dall’altro prospetta la nascita di un sistema di protezione dei lavoratori (ancora occupati) esclusi dal campo di applicazione della cassa integrazione guadagni. Questa parte della riforma Fornero sembra portare a compimento un lungo processo di riforma durato circa vent’anni”.

I DATI
L’assessore Paparo ha quindi illustrato ritengo alcuni dati relativi al ricorso agli ammortizzatori sociali da parte delle imprese localizzate sul territorio provinciale contenuto nel “Rapporto mercato del lavoro III trimestre 2012” elaborato dall’Osservatorio mercato del lavoro della Provincia di Piacenza.
Il ricorso alla cassa integrazione nel 2012 si è mantenuto stabile rispetto a quanto rilevato nei primi 9 mesi del 2011, ma gli andamenti osservati sono differenti in base al tipo di intervento: è aumentato il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (+27%), mentre sono diminuite le ore autorizzate per gli interventi straordinari (-13%) e in deroga (-10%).
La crisi nel territorio piacentino ha iniziato a manifestare i propri effetti sul finire del 2009, quando si è registrato un forte aumento del ricorso allo strumento della cassa integrazione; le ore autorizzate si sono mantenute elevate per tutto il 2010, e hanno raggiunto il livello massimo nel III trimestre del 2010, quando sono state autorizzate quasi 2,3 milioni di ore.
La distribuzione delle ore complessive di cassa integrazione nei settori economici mostra il peso significativo dell’industria metalmeccanica (nel periodo gennaio-novembre 2012 ha pesato per il 38% sul totale delle ore autorizzate); altri settori che hanno risentito degli effetti della congiuntura negativa sono l’edilizia (17%), il commercio (15%) e l’industria della trasformazione di minerali non metalliferi (9%).
E’ in atto una redistribuzione in termini settoriali: le ore di cassa integrazione concesse nel metalmeccanico, settore nel quale la crisi si è manifestata più intensamente, sono diminuite (il peso di questo settore è sceso in termini tendenziali dal 60% al 38% del totale), mentre sono cresciute le ore concesse nell’edilizia (salita dal 7% al 17% del totale) e nel commercio (dal 7% al 15%).
Infine nei primi 9 mesi dell’anno 2012 si sono registrate 1.376 nuove iscrizioni nelle liste di mobilità. Al 30 settembre 2012 risultano presenti nelle liste 3.070 lavoratori.
Il terzo incontro del ciclo di seminari sarà dedicato alla “Modernizzazione del sistema italiano di servizi per l’impiego”.