Sabato 24 novembre più di 14.000 volontari della Fondazione Banco Alimentare Emilia Romagna Onlus, in oltre 1.000 supermercati della nostra Regione, inviteranno a donare alimenti a lunga conservazione che verranno distribuiti a 831 strutture caritative del territorio (mense per i poveri, comunità per minori, banchi di solidarietà, centri d’accoglienza, ecc.) che aiutano 144.630 persone povere.
Le donazioni di alimenti ricevute durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare (GNCA) dalla Rete Banco Alimentare, che opera su tutto il territorio nazionale attraverso 21 organizzazioni locali, andranno a integrare quanto la Rete recupera grazie alla sua attività quotidiana, combattendo lo spreco di cibo (nel 2011 58.390.000 kg di alimenti, pari a un valore di circa 128 milioni di euro ovvero al carico di oltre 1.700 tir).
Nella sola Emilia Romagna nel 2011 sono state ridistribuite alle strutture caritative accreditate 1.066.775 kg di alimenti, di cui 72.694 nella provincia di Piacenza. Le ragioni di fondo di questo gesto di carità sono descritte nel testo delle “dieci righe”, pensate per favorire un dialogo con tutti coloro che a vario titolo partecipano alla GNCA: «La crisi continua a cambiare la vita di molte persone. L’unica possibilità è sopravvivere, sperando che tutto prima o poi passi? Perché riproporre proprio oggi la Colletta Alimentare? Che novità ci attendiamo? Anche dentro le difficoltà, io esisto e non mi sto dando la vita da solo, sono fatto e voluto in questo istante da Dio: questo, come disse don Giussani, “è il tempo della persona”. Solo la riscoperta di questo rapporto originario permette di vivere ogni cosa da uomini: perché tutto è occasione per incontrare Chi mi sta dando la vita ora. Questa è la novità che attendiamo: poterLo incontrare ancora. Per questo ti invitiamo a partecipare insieme alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare: fare la spesa per chi ha più bisogno».
Questo importante evento, che gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, é reso possibile grazie alla
collaborazione dell’Esercito Italiano e alla partecipazione di decine di migliaia di volontari aderenti all’Associazione Nazionale Alpini, alla Società San Vincenzo De Paoli e alla Compagnia delle Opere Sociali.