Le avevano sequestrato l'auto della zia perché non aveva l'assicurazione. Pensando di non commettere un reato grave, lei aveva tolto i sigilli ed era andata a sbattere contro un mezzo di Iren. Per una giovane della Valtidone, erano così cominciati i guai giudiziari.
Ma la ragazza è stata assolta perché una sentenza della Cassazione, pubblicata il giorno prima del processo, non equiparava il sequestro al sigillo. Insomma, togliere i sigilli al veicolo non era più un reato. Una piacentina di 24 anni è stata assolta dal reato di violazione di sigilli (da sei mesi a tre anni di reclusione), ma dovrà pagare una multa di 2.000 euro oltre alle altre sanzioni amministrative legate al suo gesto, tra cui le violazioni del Codice della strada.
Il giudice Adele Savastano ha letto, tra lo stupore, la sentenza di assoluzione. Il giudice, infatti, aveva scoperto la recentissima sentenza della Cassazione. Piacevolmente sorpreso anche il legale della ragazza, l'avvocato Gianmarco Lupi, che aveva già patteggiato la pena con il pubblico ministero Arturo Iacovacci.
La vicenda giudiziaria era cominciata nel giugno dello scorso anno, quando la polizia municipale aveva sequestrato la vettutra della zia, perché non risultava coperta dall'assicurazione. La giovane, però, aveva preso l'auto, andando a tamponare il mezzo di Iren.