Gli amministratori renziani hanno incontrato gli imprenditori locali

Far ripartire l’Italia mettendo nelle condizioni di operare serenamente chi ha idee e professionalità necessari al rilancio del Paese: le imprese. Non si tratta solo di un’intenzione destinata a restare sulla carta per i renziani, che nei giorni scorsi, in uno dei forum tematici organizzati in provincia, hanno messo al tavolo amministratori e imprenditori locali per fare il punto della situazione e per recepire suggerimenti utili per la definizione del programma con cui Matteo Renzi intende candidarsi alla guida del Paese.

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Al di là del giudizio sulle singole riforme del Governo Monti, come è emerso nel corso del confronto, le imprese faticano a percepirne i benefici in termini di innovazioni reali. Burocrazia, energia, permessi e autorizzazioni, costi dei servizi, fisco, credito: i nodi strutturali del sistema Italia non sono stati significativamente intaccati ed è da qui che gli amministratori scesi in campo al fianco di Renzi hanno deciso di far partire un contributo non di parte, ma di sistema, affinché, chi domani assumerà al guida del Paese possa avere un contributo e un sostegno deciso per intraprendere la strada del cambiamento.

Parecchi i punti fissati in agenda per migliorare le condizioni in cui operano le imprese italiane. Si va dalla stretta creditizia, che costringe l’asse portante dell’economia italiana, ossia le Pmi, a pagare circa quattro decimi di punto percentuale in più rispetto alla media dell’area euro, alla riforma dei sussidi alle imprese, che si presta perfettamente ad una riduzione della spesa accompagnata da una riduzione della pressione fiscale, senza l’esigenza di compensazioni. Un intervento così disegnato – come è stato sottolineato dagli imprenditori presenti al forum – non ridurrebbe l’ammontare di risorse disponibili per un sistema produttivo già fiaccato da anni di crisi, ma consentirebbe una riduzione generalizzata del cuneo fiscale, a beneficio di tutte le imprese.

Ma si è parlato anche di burocrazia e di eccesso di leggi statali – 21mila contro le 5mila della Germania e le 10mila scarse della Francia – in un Paese in cui si pensa che produrre e modificare norme sia più utile di far applicare quelle esistenti. Una riflessione a parte è stata dedicata al tema alimentare. Dagli imprenditori è infatti emersa la necessità di ribadire il ruolo preminente dell’Italia, che può far leva su produzioni tipiche (Doc, Dop, Igp…), presenza sul territorio dell’Efsa e di diversi centri di ricerca internazionali e sull’appuntamento dell’Expo 2015 per riscoprirsi leader in un comparto che da sempre caratterizza l’italianità nel mondo.

All’incontro, tra gli altri, erano presenti Giuseppe Brusamonti, Luca Quintavalla, Gianluigi Molinari, Loris Carcagnano, Mario Magnelli e Lilia Delledonne.