Milani (Cobas): “La Cgil nega la solidarietà ai lavoratori Ikea”

SI COBAS SUL FRONTE CGIL

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Il direttivo della Cgil nazionale riunitosi ieri ha ufficialmente negato la propria solidarietà ai lavoratori dell’Ikea di Piacenza bocciando un Ordine del giorno in cui si proponeva di esprimere sostegno alle loro manifestazioni. La segretaria generale Susanna Camusso ha espresso una dichiarazione di voto contrario e il voto ha visto favorevoli solo i sindacalisti della R28a presenti.

Di seguito il testo dell’Odg sull’Ikea di Piacenza.

“Il Direttivo nazionale della Cgil esprime la propria solidarietà piena con la straordinaria lotta dei lavoratori migranti delle cooperative di facchinaggio impiegate all’Ikea di Piacenza che lottano contro le inaccettabili condizioni di lavoro loro imposte dai caporali che li organizzano, con la sostanziale connivenza della multinazionale svedese. Decide una immediata campagna di iniziative di sostegno a quella lotta e impegna tutte le strutture a svilupparla in tutto il paese”.

A segnalare la notizia è Aldo Milani dei Si Cobas che da tempo critica quello che lui stesso definisce “immobilismo” delle sigle sindacali confederali.

 

SI COBAS SUL FRONTE IKEA

Lo stesso Milani diffonde una notizia che potrebbe portare non pochi grattacapi alla multinazionale svedese. Negli anni’80 Ikea avrebbe approfittato a costo zero della manodopera dei prigionieri politici della Germania Est. Il sospetto era stato avanzato da un documentario trasmesso su una tv svedese qualche mese fa. Ikea effettuò tempo zero una ricerca nella speranza di smentire l’autore del documentario, ma non c’è stato nulla da fare: un tuffo nella storia e nelle documentazioni dell’azienda conferma che furono effettivamente impiegati da alcuni fornitori di Ikea detenuti come operai a costo zero. I dirigenti di Ikea fanno sapere ora di essere «profondamente dispiaciuti che ciò sia potuto accadere. Usare i prigionieri politici per la produzione non è mai stata un’idea accettata dal gruppo».