Acqua, bene comune e diritto universale. Scaduto il mandato a Iren. Il punto

Esistono beni, realtà, situazioni che non devono rientrare nel mercato del profitto perché sono e devono essere di tutti. L’acqua è uno di questi. E’ il principio sul quale si basa tutta l’attività del Comitato Acqua Bene Comune di Piacenza e più in generale il Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Un principio che va spiegato, sostengono i membri del comitato, perché altrimenti si rischia di essere fraintesi o quantomeno il rischio è che non passi il messaggio corretto.

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Che il messaggio sia comuque passato lo dimostra l’esito del referendum che di recente ha decretato l’acqua come bene comune, di tutti e quindi al di fuori delle logiche del profitto. Nei fatti, però, la situaizone non è ancora ben definita. E lo dimostrano Piacenza e Reggio, dove il mandato a Iren, società di gestione dell’acqua, è scaduto e si è ora in regime di proroga: “E’ il momento giusto per fare il punto della situazione e per tornare a fare richieste specifiche – sostiene Barbara Martucci del Comitato – A Reggio, per esempio, hanno già avviato un tavolo per arrivare alla gestione pubblica dell’acqua. Al nostro sindaco chiediamo di fare la stessa cosa. Abbiamo già avuto un incontro, si è detto disponibile e speriamo che sia la direzione giusta”.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, il Comitato organizza una serie di incontri e parteciperà alla manifestazione regionale del 15 dicembre. A Piacenza mercoledì 21 novembre alle 21 si farà il punto della situazione al Baciccia di via Dionigi Carli con Emilio Molinari del Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua. E poi il 29 novembre se ne parlerà alla Circoscrizone 4 con Corrado Oddi con particolare attenzione a come realizzare una gestione pubblica e partecipata dell’acqua a Piacenza.

“La trasparenza è uno degli elementi più problematici in un settore come questo – sottolinea Lia Zavatti, sempre del comitato – Nell’azienza consortile partecipata che riteniamo debba gestire l’acqua senza scopo di lucro tutti i dati sarebbero disponibili e consultabili dai cittadini. Non è possibile che noi veniamo a sapere dopo due anni che Iren non ha fatto investimenti per 15 milioni di euro che invece avrebbe dovuto fare”