“Filosa ci chiamò e ci disse di limitare i controlli alle cooperative perché un sindacato si era rivolto a lui e, in modo preoccupato, gli aveva detto che la notizia delle verifiche e delle multe avrebbe potuto creare allarme tra i lavoratori che temevano ripercussioni occupazionali”. E’ quanto emerso oggi nella nuova udienza che vede imputati per corruzione Alfonso Filosa, ex responsabile della Direzione provinciale del lavoro, e l’imprenditore milanese Morgan Fumagalli.
In aula hanno parlato una dipendente di una coop di Monticelli e un’imprenditrice di Cremona oltre a due ispettori dell’Inps.
Gli ispettori hanno parlato delle verifiche svolte e di un intervento di Filosa sul direttore dell’Inps perché i controlli venivano spesso fatti in modo congiunto con i carabinieri.
I due hanno ricordato che nel febbraio 2008 durante un controllo alla Lpr, alcune operaie di una cooperativa (che aveva ricevuto il subappalto dalla Morgan Freeman, di Fumagalli) che non versava gli stipendi da mesi, dissero ai carabinieri che stavano lavorando come operaie della Lpr e non come addette alla pulizia.
Nel gennaio del 2009, l’impiegata di un’altra cooperativa disse di aver saputo che ci sarebbe stato a breve un pranzo con Fumagalli e alcuni sindacalisti a cui andava consegnata una busta. Gli ispettori avvertirono la procura.
La difesa di Filosa, con gli avvocati Benedetto Ricciardi e Luigi Alibrandi, ha mostrato una circolare del ministero del lavoro sulla autorizzazione dei controlli congiunti e sull’informazione che si sarebbe dovuto dare alla Direzione del lavoro.
Un ispettore, nel 2008, durante un controllo alla logistica a Cortemaggiore conobbe Fumagalli. L’Inps trovò il mancato versamento di contributi per 2,5 milioni di euro che avrebbero dovuto pagare l’azienda committente, l’appaltatore e la coop subappaltatrice. A una domanda del difensore di Fumagalli, l’avvocato Michele Passarella, un ispettore ha risposto dicendo che Morgan Freeman copre forse il 10 per cento delle multe da lui accumulate negli anni.
Infine, il 13 febbraio 2009, un ispettore fu chiamato da Filosa che aveva ricevuto la preoccupazione di un sindacato legata ai controlli e all’occupazione. L’ispettore avvertì i carabinieri dell’Ispettorato come gli aveva detto di fare il pm che stava conducendo l’inchiesta, Antonio Colonna.