“In questo sito come in tutti gli altri siti non c’è stata contaminazione”. E’ categorico Giuseppe Nucci, amministratore delegato di Sogin presente oggi a Piacenza per una conferenza pubblica sulle operazioni di smantellamento della centrale di Caorso. Ispra, azienda addetta al monitoraggio della sicurezza di Arturo, avrebbe infatti rilevato alcuni fusti contenenti materiale radioattivo corrosi con presunta fuoriuscita di materiale contaminato. Per questo motivo è stata avviata un’indagine dalla Procura di Piacenza. “Non è la prima volta che vengono fatte delle osservazioni su un sito nucleare – spiega Nucci – ma un conto è la normale manutenzione, un conto è parlare di contaminazione della centrale. Su quest’ultimo punto, non vi sono dubbi: la centrale non è contaminata”.
Sull’argomento è intervenuto anche Davide Galli direttore delle operazioni di disattivazione della centrale: “Tutte le zone di Arturo sono costantemente monitorate da noi e da Arpa, attraverso il confronto dei rispettivi dati, e mai è stata rilevata contaminazione negli ambienti della centrale”.
Stessa versione fornita da Sabrina Romani, responsabile della disattivazione della centrale: “La corrosione di un fusto avviene periodicamente, come periodicamente avvengono i controlli e le riparazioni. Si chiama manutenzione e non c’è nulla di preoccupante o fuori dall’ordinario”.
IL PROCESSO DI SMANTELLAMENTO E IL BILANCIO DELL’ATTIVITA’
L’Amministratore Delegato di Sogin, Ing. Giuseppe Nucci, ha presentato oggi ai rappresentanti istituzionali, alle associazioni imprenditoriali e alle organizzazioni sindacali del territorio i risultati economici 2011, l’andamento del 2012 e il programma delle prossime attività di bonifica del sito nucleare di Caorso (Piacenza).
Sogin ha chiuso il bilancio 2011 con un risultato netto di 5,7 milioni di euro, rispetto ai 2,4 milioni del 2010, mentre i ricavi sono stati pari a 245,2 milioni di euro, contro i 201,5 milioni del 2010. Il valore delle attività di smantellamento è stato di 55,5 milioni di euro (11,1 nella centrale di Caorso) oltre due volte quello mediamente registrato nel periodo 2001-2010, il miglior risultato da quando Sogin è stata costituita.
Nel primo semestre 2012 il valore delle attività di smantellamento è stato di 23,9 milioni di euro, contro i 22,1 milioni dello stesso periodo nel 2011. Nel 2012, si conferma l’accelerazione delle attività di smantellamento e l’andamento gestionale consente di prevedere una chiusura dell’esercizio 2012 con un volume di attività di smantellamento pari a oltre 60 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al 2011, dei quali 6,6 per la centrale di Caorso.
Per terminare le attività di bonifica dei siti nucleari e per la realizzazione del Parco Tecnologico e Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, il valore delle attività è di 6,5 miliardi di euro.
Nel 2012, la Commissione Europea ha dato parere positivo (art. 37, trattato Euratom) al progetto Sogin per lo smantellamento della centrale di Caorso. A breve il Ministero dello Sviluppo Economico convocherà la Conferenza dei Servizi per l’emanazione del decreto di disattivazione.
Entro il 20 dicembre, pubblicato il bando di gara per lo smantellamento dell’isola nucleare. Complessivamente, il valore della bonifica del sito di Caorso è pari a 360 milioni di euro.
Nei prossimi quattro anni, Sogin realizzerà nei siti nucleari italiani lavori di bonifica per 508 milioni di euro, dei quali 65 milioni nella centrale di Caorso.
In considerazione dei risultati conseguiti nel 2011 e delle previsioni per il 2012 la Società ha oggi come priorità il rafforzamento della struttura e una maggiore efficienza operativa per sostenere la progressiva crescita delle attività previste nei prossimi anni.
Sogin negli ultimi due anni ha ridefinito la policy di committenza e rivisto le procedure riguardanti i sistemi di qualificazione in un’ottica di apertura al mercato. Al nuovo albo fornitori, diviso in servizi di ingegneria e lavori, può oggi iscriversi ogni genere di categoria professionale. Sono stati, inoltre, istituiti elenchi, su base locale, di operatori economici per concorrere ad affidamenti per importi non superiori ai 150 mila euro.