Ikea chiude il sito internet invaso dalle proteste: “Attaccati dagli hacker”

Nel frattempo le conseguenze della protesta ai cancelli Ikea di Le Mose si fanno sentire, non solo dal punto di vista della produzione, ma anche dell’immagine. Il sito “Spazio al cambiamento”, che l’azienda aveva aperto per avere dai propri clienti suggerimenti e consigli per migliorare il proprio servizio è stato chiuso con questa motivazione: “Questo sito ha subito un attacco informatico da parte di hacker. Siamo perciò costretti a oscurare queste pagine per tutelare la privacy di tutte le persone che avevano lasciato la loro idea sul cambiamento. Grazie a tutti i contributi”.

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Non solo, perché su Facebook, nello spazio Ikea Italia, l’azienda è stata bombardata da migliaia di post che, invece di commentare la qualità dei mobili, è ormai indignata per la vicenda dei facchini a Piacenza. E il tono è tutt’altro che accomodante, nonostante le precisazioni: Io l’ho preparata facendo manganellare degli operai inermi” scrive uno nello spazio Ikea Family, oppure “Se lavoratori Ikea fossero stati manganellati davanti ai cancelli di Stoccolma non credo che riuscireste a cavarvela con un comunicato stampa. Vergonatevi! Credo che per molto tempo non metterò più piede nei vostri negozi”.