Meno punti di raccolta per adeguarsi alla normativa, intatto il ruolo delle sezioni Avis comunali
A partire da gennaio 2013 Avis riorganizza i punti di raccolta: dagli attuali 36 punti nei quali
periodicamente si effettuano le donazioni, si passerà a 23. Il progetto di riorganizzazione è stato redatto
dall’Avis provinciale di Piacenza alla luce dei nuovi requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti dalla
normativa nazionale e regionale.
“Entro il 2014 – spiega la presidente Laura Bocciarelli – dovremo essere accreditati in base alla
normativa vigente, così come tutti i Servizi trasfusionali e le altre unità di raccolta associative in Italia”.
Per illustrare a ciascun donatore il cambiamento in corso, l’associazione ha deciso di inviare
direttamente una lettera ad ogni avisino.
In questi giorni è in corso la spedizione di circa 8300 missive in tutto il territorio provinciale.
Nella lettera si spiega inizialmente cos’è l’accreditamento istituzionale: “Si tratta del processo
attraverso il quale le strutture sanitarie, essendo in possesso di regolare autorizzazione all’esercizio,
acquisiscono dalle regioni lo status di soggetto idoneo a erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario
Nazionale. Lo scopo di tale certificazione è offrire un sistema di garanzie e qualità unico per tutti i cittadini. Nel
caso di Avis, la logica è quella di offrire ai donatori (ma anche ai riceventi) la stessa sicurezza, sia che la
donazione avvenga in strutture pubbliche (i servizi trasfusionali) sia in quelle private (le unità di raccolta
associative)”.
“Nel corso del 2012 – aggiunge la presidente a nome del consiglio direttivo – è stata fatta una
valutazione dei punti di raccolta alla luce dei nuovi requisiti strutturali. Alcuni di essi sono risultati non idonei. Si
è reso quindi necessario approntare un progetto di riorganizzazione della raccolta di sangue, che intendiamo
mettere in atto dal 2013, per testarne la validità e trovarci pronti al momento della verifica regionale prevista
per maggio 2014”.
Il continuo evolvere delle normative non consente inoltre ad Avis di prevedere per quanto tempo
resterà valido l’assetto previsto dal prossimo anno.
Avis intende sottolineare che questi cambiamenti riguardano solo i punti di raccolta, mentre le sezioni
Avis comunali non cambiano i loro scopi sociali. Secondo lo statuto associativo esse devono infatti
promuovere sul territorio l’importanza di una donazione volontaria, periodica, associata, non remunerata,
anonima e consapevole. La finalità è il raggiungimento e il mantenimento dell’autosufficienza di sangue e dei
suoi derivati con la massima sicurezza trasfusionale possibile, anche grazie alla promozione dell’informazione
e dell’educazione sanitaria dei donatori e dei cittadini tutti.
Cosa cambierà da gennaio per i donatori?
In occasione delle giornate di prelievo i soci di più sezioni comunali condivideranno uno stesso punto
di raccolta per compiere insieme il gesto della donazione. Quindi i punti di raccolta non saranno più a uso
esclusivo di una singola sezione comunale, ma saranno risorse per tutto il territorio provinciale.
Tra le novità del 2013 c’è anche l’introduzione di un nuovo sistema di chiamata per i donatori che sarà
effettuata con un SMS dal numero 348 6386402. I convocati, rispondendo al messaggio, confermeranno o
meno la propria presenza. “Avere un’indicazione più precisa di quanti si presenteranno a donare in una
determinata giornata – aggiunge la presidente – ci consentirà di evitare sovraffollamenti nei punti di raccolta
condivisi. Ciò permetterà anche di regolare al meglio l’afflusso di sangue al Servizio Trasfusionale”.
Anche il calendario della raccolta 2013, per essere il più possibile razionale e funzionale alla
programmazione, è stato stilato ex novo; si è cercato dove possibile di non alterare le abituali scadenze ma
non sempre si sono potute coniugare le nuove esigenze organizzative con le consuetudini di ogni singola
sezione.
Contestualmente a questa riorganizzazione sarà incrementato l’utilizzo dei tre centri di raccolta presso
gli ospedali: sono state infatti programmate anche aperture domenicali, 12 a Piacenza, 4 a Fiorenzuola e 8 a
Castel San Giovanni. Questo consentirà sia di ospitare alcune sezioni comunali prive dal 2013 di punto di
raccolta, sia di andare incontro alle esigenze di molti donatori che già si recano abitualmente nei tre centri.
Avis provinciale è consapevole che i donatori hanno fatto tanto in questi anni e che questa
riorganizzazione comporterà un ulteriore sforzo. L’accreditamento non è però un semplice adempimento
burocratico, ma una preziosa occasione per migliorare la raccolta e valorizzare sempre più quel gesto
semplice ma di fondamentale importanza nella terapia medica, che consiste nel donare il proprio sangue per
gli altri in modo volontario e non remunerato.