E’ stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio di Amministrazione del Cap di Piacenza il bilancio consolidato previsionale 2012 e per il quarto anno consecutivo i risultati sono in crescita.
“Un traguardo storico, commenta il direttore generale della struttura Dante Pattini, 100 milioni di fatturato con una crescita di circa il 10% sul budget previsto. Siamo molto soddisfatti, perché se consideriamo lo scenario di crisi significa che l’incremento è stata determinato anche dall’acquisizione di nuovi clienti e da una fiducia sempre maggiore accordataci dai clienti storici verso i progetti messi in campo; basti pensare, ad esempio all’aumento di oltre il 50% nella raccolta cereali e al successo recente dei contratti cereali proposti per le semine autunnali. Ma non solo. Una menzione va fatta al settore fertirrigazione per la grande crescita avvenuta sulla coltura del mais oltre ad un importante consolidamento sul pomodoro. Questi risultati, prosegue Pattini, sono resi ancora più importanti se consideriamo il momento di crisi che anche il nostro settore attraversando:ad esempio in Emilia Romagna l’immatricolato dei trattori quest’anno ha subito un calo del 30%.”
“Noi che siamo una delle maggiori aziende della provincia, ribadisce il direttore, anche in termini di presidio e presenza sul territorio, abbiamo il dovere di essere parte attiva e propositiva sia nei confronti dei nostri associati, sia nei confronti dell’intera cittadinanza. Non dobbiamo mai dimenticare che tutto parte dai nostri campi, dalla professionalità degli imprenditori agricoli e dalla nostra capacità di creare strumenti adeguati per l’agricoltura piacentina. Innovazione al servizio dei soci e dei cittadini sono una priorità nella mission del Consorzio Agrario di Piacenza”.
“Sono molto soddisfatto di questi primi mesi alla guida del Consorzio, commenta il presidente Marco Crotti, ma soprattutto vorrei ringraziare tutti i soci per la continua fiducia dimostrata, senza dimenticare che i risultati sono anche merito di una squadra compatta sia a livello di struttura che di dirigenti. Tutti insieme e giornalmente compiono un lavoro eccezionale, convinti che i cambiamenti e la ripresa camminano sulle gambe delle persone e noi che ricopriamo ruoli dirigenziali abbiamo il dovere di impegnarci e mettere le aziende agricole nella condizione di produrre e stare sul mercato. Vogliamo continuare a mettere la faccia nelle nostre scelte assumendoci le responsabilità che ci competono proprio per non deludere i nostri imprenditori. Vorrei citare solo alcune delle ultime operazioni concretizzate che ci stanno dando grandi soddisfazioni, come Farm Store, sicuramente un successo superiore alle aspettative. Insomma se la nostra agricoltura mette in luce elementi di competitività, innovazione ed eccellenza, è perché ha saputo innovarsi ancorandosi al paradigma antico e non omologabile del Paese”.
“E’ nella capacità di ognuno di noi di trasferire nei nostri prodotti e nei nostri servizi il valore materiale e immateriale della distintività italiana e nel rafforzare il nostro saper “fare rete”, conclude Crotti, che troveremo la forza e l’autorevolezza per riconquistare la giusta capacità competitiva, anche nella dimensione globale”.