Sabato 10 novembre anche a Piacenza si celebra la Giornata mondiale del diabete. Dalle 14.30 alle 18.00, sul Pubblico Passeggio (lato barriera Genova) saranno presenti medici e infermieri dell’unità operativa Diabetologia dell’ospedale di Piacenza. Gli operatori sanitari effettueranno controlli gratuiti della glicemia (livello di glucosio nel sangue) e colloqui informativi rivolti a tutti i cittadini, diabetici e non. Inoltre si procederà con la compilazione di un questionario per indagare i fattori che possono predire lo sviluppo della malattia, con distribuzione di materiale informativo.
L’iniziativa si svolgerà con la collaborazione dell’Associazione Autonoma Diabetici Piacentini. Dall’indagine Istat del 2011 – sottolinea Donatella Zavaroni, responsabile della Diabetologia dell’Azienda Usl di Piacenza – sono quasi 3 milioni le persone che dichiarano di avere il diabete”. La diffusione, in prevalenza, aumenta con l’aumentare dell’età: dai 75 anni in poi una persona su 5 ne è affetta. “Si sta assistendo – continua Zavaroni – a un’epidemia mondiale di diabete, con una prevalenza che arriverà al 6,5 per cento nel 2025, coinvolgendo 366 milioni di persone nel mondo, come risulta dagli ultimi dati comunicati dall’European Diabetes Association a Berlino. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha inserito il diabete tra le patologie croniche in cui investire maggiormente in prevenzione”.
Il più diffuso è il diabete di tipo 2: “Esso è preceduto da un periodo in media di 7 anni in cui la malattia è asintomatica, ma già in questa fase il rischio cardiovascolare è alto”. Il diabete tipo 1 è meno frequente, 1 paziente ogni 10 diabetici in Italia, ma ha un impatto sociale importante perché colpisce soggetti giovani. Anche forme più rare di diabete su base genetica, come il Mody, sono in aumento. I fattori di rischio per lo sviluppo di diabete sono età, etnia, familiarità, obesità e sedentarietà. In Italia gli ultimi due sono quelli prevalenti. Un’attenzione particolare merita il problema dell’obesità infantile, essendo documentata la sua valenza predittiva rispetto all’eccesso di peso in età adulta. A fronte dell’aumentato numero di pazienti, i dati Istat riportano che il tasso di ricoveri è diminuito e vi è un calo anche della mortalità. Questa evoluzione favorevole dipende dall’aumentato numero di viste specialistiche, esami di laboratorio ed esami diagnostici, cui i pazienti si sottopongono. “Quindi con l’impegno di tutti l’evoluzione della malattia migliora. È fondamentale tuttavia un maggior impegno nella prevenzione e la giornata del 10 novembre ha questa finalità”.