Confapi e sigle sindacali: serve una maggior intesa

Dialogo, confronto e proposte per migliorare le intese e instaurare un rapporto sempre più frequente tra Confapi e le organizzazioni sindacali territoriali. E’ il risultato dell’incontro tra il Presidente di Confapi Piacenza, Cristian Camisa, e i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL.

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Prendendo spunto dagli accordi interconfederali firmati dalla Confederazione delle piccole e medie industrie con i tre sindacati a livello nazionale, anche a Piacenza si è voluto intraprendere un percorso per l’attivazione degli strumenti a supporto della bilateralità in materia di salute e sicurezza, assistenza contrattuale e formazione, condividendo le possibili attività sul territorio.

Alla presenza di Paolo Chiappa (segreteria CGIL provinciale), Marina Molinari (segretaria CISL provinciale) e Massimiliano Borotti (segretario UIL provinciale), oltre al direttore di Confapi Piacenza, Fabio Bellinaso, e al responsabile delle Relazioni Industriali di Confapi, Marco Trincianti, si è iniziata a discutere la roadmap per la definizione dei prossimi appuntamenti, con particolare riferimento alle intese e agli accordi da ricercare a livello di categoria per ciò che concerne l’applicazione del CCNL (contratto collettivo nazionale di lavoro) Confapi. A tal proposito, si avvierà una serie di confronti tra le categorie più rappresentative di Confapi Piacenza con le relative controparti sindacali.

“Il lavoro da svolgere è tanto – hanno sottolineato Chiappa, Molinari e Borotti -, ma le premesse per proseguire speditamente ci sono. A livello nazionale gli accordi sono già stati firmati, ora si tratta di declinarli a livello locale”. Soddisfazione è stata espressa anche dal Presidente di Confapi Piacenza.  “L’Associazione sta crescendo e si sta consolidando, ecco perché diventa sempre più importante mettere in cantiere iniziative come questa – ha ribadito Cristian Camisa -. Sono convinto che instaurare un rapporto continuativo con le organizzazioni sindacali vada nella direzione della maggior tutela del lavoro, sia di quello dell’azienda che di quello dei suoi dipendenti. Il  particolare momento storico che stiamo vivendo, deve indurci a lasciare alle spalle i modelli di contrapposizione del passato e lavorare assieme facendo sistema perché l’obiettivo deve essere comune: la salvaguardia delle aziende significa salvaguardia del dipendente e del posto di lavoro e più in generale mantenimento di quell’equilibrio sociale che, anche gli ultimi fatti di cronaca lo hanno dimostrato, è sempre più difficile da perseguire”.