Ikea, spunta il primo indagato per gli scontri di venerdì scorso

AGGIORNAMENTO 6.11 – Giornata di blocchi, questa mattina davanti agli stabilimenti Ikea. Dopo gli incontri di ieri che a nulla hanno portato se non ad un aumento della tensione tra le parti in causa, facchini e cooperative, questa mattina i lavoratori sono tornati a sedersi di fronte all’ingresso principale. Un picchetto durato poco a dire il vero, visto che intorno alle 11,30 il presidio è stato spontaneamente sciolto. Ora si attende la giornata di domani che si prevede intensa: da una parte la manifestazione dei Cobas e dei facchini per le strade del centro cittadino, dall’altra un nuovo tavolo tra Cobas, lavoratori e gli assessori Paparo e Rabuffi.

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E intanto spunta il primo indagato nell’inchiesta sugli scontri avvenuti venerdì scorso davanti ai cancelli dell’Ikea a Le Mose. I facchini intenti a scioperare si sono scontrati con Polizia e Carabinieri e ora la Procura sta indagando per accertare eventuali responsabilità. Il Pm Ornella Chicca, impegnata a controllare le registrazioni video dei disordini, ha già ipotizzato diversi reati e iscritto nel registro degli indagati un primo individuo accusato di resistenza a pubblico ufficiale. Altri reati sui quali si sta indagando sono manifestazione non autorizzata, violenza privata e lesioni. Nei prossimi giorni potrebbero aggiungersi altre denunce derivate da querele di parte fatte da manifestanti, agenti di Polizia e Carabinieri.


Ikea, salta il tavolo in Provincia. Cobas: “Clima di ricatto, sciopereremo”

Alla fine il tavolo in Provincia è stato interrotto e la sensazione è che tutti fossero scontenti. Scontenti i rappresentanti delle cooperative che gestiscono i lavoratori del magazzino Ikea del polo logistico piacentino, scontenti i sindacalisti e gli iscritti del Si Cobas che da giorni stanno protestando con le modalità e le conseguenze che tutta Italia (e non solo) ha potuto vedere tramite gli organi di informazione. 

Scontenti perché il tavolo di confronto, iniziato alle 18 e finito dopo le nove di sera, si è tradotto in un nulla di fatto. Nulla di fatto per i rappresentanti del sindacato autonomo che si aspettavano di discutere con la controparte nel tentativo di “trovare una soluzione politica” alla situazione, che continua ad essere esplosiva nonostante il passare dei giorni e che, nelle ultime ore, ha fatto registrare l’apertura di un fascicolo d’indagine da parte della procura per i disordini con le forze dell’ordine dell’altro giorno; il che, com’è comprensibile non fa che gettare benzina sul fuoco.

L’incontro di questa sera doveva essere, nelle aspettative dei Cobas rappresentati da Aldo Milani ed Edoardo Petrantoni, un avvicinamento da parte delle cooperative alle richieste del sindacato, ovvero il reintegro dei dodici lavoratori la cui posizione è a rischio all’interno del magazzino Ikea. “Non licenziamo nessuno anche se potrebbero esserci gli estremi – ha assicurato Gian Piero Gortanutti, presidente del consorzio Cgs – Siamo consapevoli del periodo, sappiamo quanto sia difficile trovare lavoro e non intendiamo lasciare a piedi nessuno. Ma di certo per questi lavoratori non sarà possibile tornare a lavorare nel magazzino Ikea di Piacenza dopo quel che è accaduto, anche per ragioni di sicurezza”. 

Ed è proprio quello che non volevano sentirsi dire i Cobas che assicurano la disponibilità a presentare le “giustificazioni” per ogni lavoratore che ha ricevuto lettere dalle cooperative per non essersi presentato al lavoro (“quando c’era sciopero”, dicono loro), ma al contempo annunciano battaglia: o vengono reintegrati tutti o la protesta non si fermerà. 

Il muro contro muro, a questo punto, è annunciato e sarà fondamentale l’incontro del 12 novembre alla Direzione provinciale del lavoro che, nella sua qualità di organo terzo e “super partes”, dovrà decidere su questa sorta di contenzioso che vede da una parte i sindacati autonomi accusare le cooperative di gestione discriminatoria degli orari di lavoro dei facchini, in particolare degli straordinari; e dall’altro i rappresentanti delle cooperative stesse che invece sostengono di avere la prova documentale che la gestione degli orari di lavoro è assolutamente corretta. La palla passa ora alla Dpl e nel frattempo c’è da capire in che modo proseguirà la protesta. Anche perché Petrantoni dei Cobas parla di “clima pesante che si respira nel magazzino Ikea di Piacenza”; un clima, aggiunge, “di ricatto”: “O lavori alle loro condizioni – spiega – o sei fuori”. 

Duro il commento dell’onorevole Tommaso Foti del Pdl: «Se i Cobas hanno deciso di abbandonare il tavolo in Provincia e riprendere la protesta e’ valutazione che riguarda loro. Se pero’ pensano di mettere la zona della Ikea a ferro e fuoco si sbagliano di grosso. Domani mattina sarò davanti all’Ikea per verificare di persona che la libertà di lavoro sia garantita a tutti».

In serata è arrivato anche il comunicato stampa ufficiale delle Cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino aderenti al Consorzio CGS. Lo pubblichiamo integralmente.

“Preso atto delle motivazioni dei soci lavoratori sospesi, in relazione ai comportamenti tenuti all’interno del sito logistico IKEA precedenti allo sciopero, peraltro mai dichiarato, pur ritenendo che permangano le motivazioni di esclusione dei soci lavoratori, al fine di stemperare le forti tensioni esistenti si dichiarano disponibili in via eccezionale a convertire l’eventuale provvedimento di esclusione con sanzioni di tipo economico disciplinare e provvedere pertanto al reintegro degli stessi. 

Il reintegro, stante le oggettive condizioni ambientali determinatesi dal clima di violenza creatasi tra gli stessi lavoratori, che potrebbe facilmente tradursi in seri problemi di ordine pubblico all’interno del sito logistico IKEA, potrà al momento avvenire presso altri impianti gestiti dalla Cooperative. 

Facciamo presente che in un contesto economico assolutamente difficile il reperire situazioni di lavoro per reinserire detti soci lavoratori risulta essere per le cooperative un impegno arduo e difficile . 

Le Cooperative si dichiarano altresì disponibili ad aderire alle eventuali piattaforme di confronto sindacale circa distribuzione degli orari di lavoro e tutto quanto previsto dal CCNL Logistica e Trasporti con le Organizzazioni Sindacali individuate dall’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori. 

Auspichiamo pertanto che le forti e significative disponibilità dimostrate dalle Cooperative vengano pienamente colte al fine di riportare il tutto nel solco delle relazioni sindacali previste dalle leggi vigenti comprese quelle di ordine pubblico”.