Tre per Te: “Quello che prende gli schiaffi”

Il ritorno di Glauco Mauri e Roberto Sturno al Teatro Municipale di Piacenza segna l’apertura della Stagione di Prosa 2012/2013 “Tre per Te” organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione, direzione artistica di Diego Maj, con Fondazione Teatri di Piacenza, Comune di Piacenza – Assessorato alla Cultura e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren Emilia.

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L’appuntamento è per lunedì 5 e martedì 6 novembre 2012 alle ore 21 con “Quello che prende gli schiaffi” dal testo dell’autore teatrale russo Leonid Nikolaevič Andreev (1871-1919).

Un uomo fugge dalla società nella quale vive, dove tutto è dominato dall’indifferenza e dal denaro e si rifugia in una compagnia di circensi. Si innamora della giovane e graziosa Ballerina, innamorata – ricambiata – dell’Acrobata, ma il patrigno vuole che lei sposi un vecchio e ricco Barone. L’intervento di Quello, il clown che “prende gli schiaffi”, darà alla vicenda una svolta imprevedibile. Alla positiva umanità del circo si contrappone un mondo di miserabili al quale Quello finirà per soccombere. Un apologo, tenero e amaro, sulla lotta contro l’ingiustizia dei potenti e dei mediocri.

Straordinaria prova d’attore di Glauco Mauri (suo il libero adattamento del testo di Andreev e la regia) e di Roberto Sturno, coadiuvati da una numerosa e valida compagnia di attori.

Giornalista, scrittore e drammaturgo, L. N. Andreev fu un protagonista della vita culturale della Russia nel primo ventennio del Novecento, anni tumultuosi che precedettero la rivoluzione d’Ottobre. In Italia, tra gli altri, fu tradotto anche da Piero Gobetti e molti suoi lavori furono interpretati con successo dai nostri grandi attori, da Zacconi alla Pavlova, dalle sorelle Gramatica a Ruggeri, e da Romolo Valli a Valeria Moriconi a Enrico Maria Salerno. “Quello che prende gli schiaffi” scritto da Andreev tra agosto e settembre del 1915 fu rappresentato al Teatro d’Arte di Mosca e a Pietroburgo al Teatro Aleksandrinskij con la regia di N. V. Petrov, che ne trasse anche un film nel 1916.

«Il mio primo incontro con Leonid Nikolaevič Andreev – sono le parole di Glauco Mauri – fu nel 1955 quando, nella “Compagnia del Teatro di Via Manzoni” di Milano, interpretai un piccolo ruolo in Katerina Ivanovna. La regia era di Corrado Pavolini e tra gli interpreti figuravano Memo Benassi, Laura Adani, Gianrico Tedeschi e una giovanissima Giulia Lazzarini. Ho conosciuto il tumultuoso mondo di Andreev durante gli anni dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma che mi permetteva, con la sua ricca biblioteca, di scoprire tutto quel teatro che nella mia Pesaro non avevo potuto conoscere. Mi ricordo che ne restai affascinato ma anche frastornato per la violenza e la disperazione che agitavano le sue opere. In questi trent’anni della nostra compagnia qualche volta ho pensato ad Andreev ma non ho mai capito come interpretare quel suo dolore pervaso di pessimismo e di speranza, di crudeltà e di poesia. Molti anni fa anche Alberto Perrini mi fece conoscere un suo interessante adattamento di Quello che prende gli schiaffi. Non se ne fece nulla, ma l’idea di quell’Andreev rimase dentro di me in attesa di una mia personale interpretazione. Sono passati molti anni, abbiamo messo in scena tanti spettacoli, autori diversissimi fra di loro ma siamo rimasti sempre fedeli al nostro sentire: l’arte per la vita. In questo momento così difficile abbiamo creduto quindi giusto proporre una “favola” che possa parlare ancora di umanità e di poesia ad una società che corre il rischio di inaridirsi sempre di più».