A Piacenza bruciate oltre due tonnellate di hascisc A confluire nell’inceneritore di Piacenza partite di droga sequestrate in questi ultimi mesi dalla Guardia di Finanza di Torino. Giri di spaccio dalle importanti dimensioni che hanno portato all’arresto in tutto di una sessantina di narcotrafficanti che importavano stupefacenti da Marocco e Sud America.
L’ultima operazione in ordine di tempo ha riguardato una banda operante nel Nord Italia, operazione conclusasi con cinque arresti tra le provincie di Milano e Pavia e il sequestro di nove quintali di hashish.
“Per questo tipo di operazioni di smaltimento è necessaria la termovalorizzazione e l’impianto di Piacenza è tra quelli idonei, avendo anche le autorizzazioni per lo smaltimento di rifiuti ospedalieri” spiega Selina Xerra di Iren, la società che gestisce Borgoforte.
Una scelta, quella di Piacenza, che si inserisce nel contesto della differenziazione degli impianti usati per questo tipo di operazioni: se usassero sempre lo stesso per bruciare questi quantitativi di sostanza i rischi per la sicurezza sarebbero evidenti.