“Lo stabilimento di Sariano non deve chiudere. Questo deve essere il nostro obiettivo. Ora si tratta di muoversi bene e in fretta, pur nella consapevolezza che il settore nautico non è certo messo bene, soprattutto a livello nazionale più che internazionale”. L’onorevole Paola De Micheli (Pd), piacentina, ha preso a cuore la vicenda dell’Atlantis, azienda che da anni (prima col marchio Gobbi) produce imbarcazioni di grande qualità per il gruppo Azimut-Benetti; qualità riconosciuta anche oltre oceano. L’altra mattina era a Sariano, al fianco dei lavoratori che manifestavano per tentare di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’imminente chiusura (il 31 dicembre) di uno stabilimento che dà lavoro a 200 persone. E su una cosa non transige, la De Micheli: il metodo. “Non è possibile che la decisione di chiudere sia stata comunicato ai lavoratori in questo modo – tuona la deputata democratica – Con una semplice lettera, senza confronti, senza preavviso”.
Lunedì si terrà un incontro in provincia per mettere tutte le carte in tavola e la stessa De Micheli farà in modo di essere presente. “Un gesto che apprezziamo molto” ha detto Mara Bertocchi, dell’rsu di Atlantis. “Ringraziamo di cuore le istituzioni che in questa fase delicata ci stanno dimostrando grande vicinanza e solidarietà”.
Che le modalità di comunicazione delle decisioni prese dai vertici di Atlantis siano state a dir poco inopportune lo confermano gli stessi lavoratori: “La maggior parte di noi ha saputo della chiusura solo al bar”. E ancora: “Pensa che ci avevano chiesto di aumentare la produzione facendo gli straordinari – ha detto un altro lavoratore – e l’avevano fatto due settimane prima di comunicarci la chiusura”. “Quasi tutti noi abbiamo un mutuo per la casa comprata qui – lamentano altri – I bambini vanno a scuola, nessuno immaginava una cosa del genere”.
Procede con tranquillità ma fermezza il presidio dei lavoratori dell’Atlantis di Sariano di Gropparello, che da ieri mattina hanno organizzato un presidio davanti all’ingresso dell’azienda. Gli operai sono scesi in agitazione in seguito all’annuncio della possibile chiusura dello stabilimento, avvenuto due giorni fa. Una decisione drammatica, presa dal gruppo Azimut Benetti, dovuta alla crisi che sta attraversando il settore navale.
Floriano Zorzella, rappresentante Cgil, ha sottolineato la correttezza dei lavoratori, che stanno tutt’ora partecipando la presidio: “Vogliono testimoniare il loro attaccamento al lavoro, che nel caso specifico ha costruito competenze ed esperienze. Si sono succeduti a turni, a gruppi di due o quattro persone alla volta, per questa testimonianza attiva. E’ un evento molto importante sotto ogni punto di vista, affinché l’azienda colga quanto gli operai vogliono confermare in ogni modo possibile l’impiego. Tutto questo senza scadere nelle forme più dure, malgrado lo si faccia in maniera intransigente. La parola d’ordine che circola in queste ore è “lo stabilimento di Gropparello non può essere chiuso”. Oggi la situazione è molto tranquilla, come ho potuto constatare anche ieri sera. C’è molta responsabilità.”